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domenica 10 novembre 2019

Week 45/2019 - Sono tornato per noia.

  • Endless blue - The Horrors (Skying, 2011) Avevo deciso di abbandonare il blog ma poi, per noia e arroganza, ho deciso di rimetterlo in vita. Si, ok, per noia e arroganza ma anche per urgenza lo ammetto. Perché, comunque, cosa te ne fai di una canzone spettacolare appena scoperta quando non puoi condividerla col mondo? Ecco, questa è la verità. E di canzoni spettacolari appena scoperte, ultimamente, ce ne sono state parecchie. Cominciamo da questa Endless blue che, al contrario di quello che dice, sembra capace di sbarazzarsi eccome della tristezza iniziale in cui sembra immersa. Per me già andava bene la parte iniziale, un blue appunto dolcissimo in cui perdersi, fra fiati psicgedelici e voli leggeri, ma non contenti gli Horrors al centesimo secondo esatto cambiano registro e si sbarazzano del blue tirando fuori un riff ipnotico quanto acido, un continuo saltellare al posto di volare... bella storia questa degli Horrors, davvero. Un ottimo motivo per tornare.
  • Xvanos - Froth (Duress, 2019) Duress non è il capolavoro che speravo, ma è un bellissimo album in cui lo stile inconsueto dei Froth si sponge in direzioni diverse come a voler esplorare il (loro) futuro sonoro. In ogni caso, anche se non solidissomo, Duress è pieno di canzoni stupende e senza troppi paradigmi. Questa Xvanos per esempio è fra le mie preferite. Uno sghembo avanzare su una sezione ritmica come al solito di pietra, niente riff di chitarra ma una serie di fraseggi e micro assoli, la voce sorniona di Joo Joo e una spolverata di elettronica qua e la. E, ovviamente, il solito background crepuscolare che dei Froth è il marchio di fabbrica. Love!
  • Salmon of knowledge - Girl Band (The talkies, 2019) E ora veniamo a noi, alle cose un po' più serie. Lo sapete meglio di me, quando esce il nuovo album di uno dei gruppi migliori mai comparsi sulla terra, o per lo meno sulla propria play-list, l'universo viene sconvolto: non si dorme più la notte, ci si approccia con ansia a ogni nuovo ascolto, si leggono le recensioni on line per capire dove sta il baricentro. Quindi, immaginate me quando è finalmente arrivato a casa sto benedetto vinile atteso per ben quattro anni. Innanzi tutto, ho dovuto mandare fuori casa le orecchie sensibili di madre e figlia. Poi ho calato con accortezza la puntina sul disco e infine mi sono sparapanzato sul divano, perfettamente al centro e di conseguenza perfettamente al centro fra le due casse, con le orecchie bene aperte e il telecomando in mano. Di tutto il resto, è anche inutile parlarne...

domenica 11 novembre 2018

Week 44-45/2018

  • Renegades of funk - Rage Against The Machine (Renegades, 2000) Non sono un gran amante dei RATM tant'è che reputo quest'album di cover il loro miglior lavoro, però ieri ero solo a casa (stranamente) e ho messo il volume a palla e la riproduzione random e questa canzone, originariamente scritta e performata da Afrika Bambaataa, è stata la scelta di iTunes. Beh, porca puttana però l'effetto che fa sta roba al volume giusto e al momento giusto...
  • The photograph - Still Corners (Slow air, 2018) Per uno che millanta ignoranza in ambito pop come me non c'è niente di più appropriato che esaltarsi per un album che, sembrerebbe, non ha niente di originale. Che, sembrerebbe, è solo una riproposizione di vecchi catorci anni '80. Che, sembrerebbe, non ha niente di a-van-guar-dis-ti-co e davvero artistico. Niente di più appropriato. Che voglio dire? Proprio niente. Ah, quanto è pericoloso oggi avere un arrogante blog di musica pop!
  • To the Kino, again - Any Other (Silently. Quiently. Going away., 2015) Che vi devo dire, questa qui ha scavalcato una lista d'attesa alta quanto un palazzo di tre piani in via Plebiscito, ma ve lo dicevo che è l'ideale per rilassare le mie povere orecchie dai recenti frastuoni atroci. Non è certo un album che metterei a palla alla guida di Pandabell, però, a casa, un sabato sera o una domenica pomeriggio, fra un libro e una puntatina a Ponyville, ci può anche stare...

sabato 11 novembre 2017

Week 44-45/2017

  • Bianca - Afterhours festa. Carmen Consoli (Bianca single, 2017) Non so perché, ma continuo a dare fiducia a Manuel Agnelli e non appena ho saputo che, a distanza di vent'anni quasi, era uscita questa nuova versione di Bianca, con il contributo della mia conterranea Carmen Consoli, mi ci sono fiondato subito. E dopo averla ascoltata, ancora non so perché continuo a dare fiducia a Manuel Agnelli. La canzone è quasi del tutto uguale alla versione originale, eppure sono riusciti a farla più bruttina. Il modo di cantare di Manuel è da dimenticare. Ho come l'impressione che quel giorno non stesse troppo bene. O che si sia preso troppo sul serio. Gli archi inseriti qua e la fanno troppo vogliamo fare qualcosa di nuovo ma non sperimentare e allora buttiamoci sul classico e inseriamo gli archi che da l'impressione di sperimentare. E vi prego di non confonderli con lo splendido violino che spuntava fuori qua e la nella prima versione. Poi, l'apporto di Carmen Consoli è quasi nullo, e comunque mi viene il dubbio che sia lo stesso Manuel a imitarla esasperando il falsetto. Hanno tolto quei meravigliosi innesti elettronici di Xavier (credo) per mantenere la canzone piatta e monotona. La cosa peggiore però non è la sensazione che la canzone sia bruttina. È la certezza che sia del tutto inutile.
  • Sevens - Dark Horses (Hail lucid state, 2014) Essendo io un fan dei Dark Horses, non solo iscritto al loro canale youTube e seguace del loro profilo Instagram ma anche presente nella loro mailing list, così retrò come concetto ma che rende l'idea di quanto gli sia affezionato, ho avuto la possibilità di ascoltare in anteprima su Sound Cloud il loro nuovo singolo XIII. Non solo la fortuna dunque di averlo ascoltato in anteprima, ma anche solo di averlo ascoltato, dato che la permanenza sulla piattaforma digitale era limitata nel tempo. Insomma, essendo un fan sfegatato, affezionato eccome a questi altissimi rocker londinesi, io l'ho ascoltata e voi no. Ah! Per cui, godetevi semplicemente questa meravigliosa Sevens dal loro secondo album e sperate, sperate che prima o poi XIII spunti fuori da qualche altra parte...
  • Avalyn 1 - Slowdive (Blue day, 1992) Incredibile, ma ci sono cose degli Slowdive che non conosco ancora. Fra queste, gemma assoluta di Blue day,  raccolta degli EP pubblicati qua e la prima, dopo e durante gli album, uscita qualche tempo fa in edizione limitata per il Record Store Day e che io, si, io posseggo in vinile!, l'eterea, violenta, dissonante, viscerale Avalyn 1. Ah, gli Slowdi... oh cazzo, su youTube è partita la splendida versione live di When the sun hits, ci vediamo dopooooo!!!!

domenica 13 novembre 2016

Week 45/16

  • New bear - Ultra Panda (The new bear, 2016) Mi scuso per la qualità audio del video linkato, ma non ho trovato di meglio. Per cui, ancora una volta, vi chiedo di darmi fiducia. Mi rendo conto di quanto la Ragione Sociale di questo gruppo lionese sia orribile, ma sanno creare e gestire un gran bel rumore, ed è per questo che sono finiti fra le mie grazie. Se vi dovessero incuriosire, andate sul loro account Bandcamp e scaricate gratuitamente questo EP appena uscito. Ora, vi chiedo un altro favore: non fraintendermi che davvero non voglio fare paragoni idioti. Eppure, vi giuro, Lyon sta alla Francia come New York sta agli Stati Uniti, e Ultra Panda sta al noise francese esattamente come i Sonic Youth stanno a quello americano. Non fraintendetemi, davvero, vi chiedo forse troppo?
  • Message the History - Sonic Youth (The Eternal, 2009) E a proposito di Sonic Youth, non riesco proprio a togliere dalla rotazione The Eternal, sorprendente album pieno di meravigliose melodie spalmate su duri ritmi noir e inframezzate da improvvise stilettate rumoristiche, furiose dissonanze gelide, atroci violenze strumentali. E' un peccato, davvero un peccato aver perso il miglior gruppo noise mai esistito semplicemente per una più giovane...
  • Pain - LVL UP (Return to love, 2016) Mi sono imbattuto in questa canzone per caso, come spesso succede con la riproduzione automatica di YouTube... il fatto è che ero convinto di ascoltare ancora i Rolling Blackout C.F. ma mi parevano un po' diversi, più rumorosi e un po' più malinconici questi... insomma, per farla breve, questa fantastica Pain è scritta, eseguita e registrata da un gruppo che si chiama LVL UP, americano e accasato con la Sub Pop, che leggendo i commenti sotto il video sembra essere un altro di quei gruppi fondamentali di cui io e solo io sconoscevo l'esistenza. Dio, devo essere sincero, ho tanti di quesi dischi ancora nella pila da ascoltare, ci sono ancora tanti di quegli album relegati nella wishlist e ci sono ancora tanti di quei lavori che ogni giorno escono o di cui solo scopro l'esistenza che dio, davvero, dio, sto cominciando a pensare di levarci mano...

sabato 7 novembre 2015

Week 45/15


  • Polonia - Cheveu (BUM, 2014) Potrebbe essere solo un trip di passaggio, lo so lo so, non è che non mi conosco ormai dopo 37 anni di convivenza con me stesso, ma quando un album mette in fila, in apertura, tre canzoni come Pirate bay, Slap and shot e questa apocalittica Polonia, le possibilità di trovarmi all'ascolto del mio prossimo nuovo gruppo preferito sono alte, ma proprio alte. Io lo so, sono altissime.
  • You don't give up - Blake Babies (Earwig, 1989) La mia intenzione, un paio di settimane fa, era di dare solo una sbirciatina a quel live dei Blake Babies di cui vi parlavo ma, invece, è successo che non è più uscito dalla mia playlist. Sia chiaro, non tanto per mia volontà, che le mie regole di ascolto sono chiare e note, ma per volontà di moglie e figlia che, a volte, pretendono suoni un pò più morbidi rispetto a quelli che girano di solito in casa, in macchina, in bagno. E va bene, pensai io, vada per i Blake Babies che scavalcano tutti, va bene. Però poi, quello che è successo, a sorpresa, è che dopo un pò hanno cominciato a fracassarmi letteralmente le palle. Quindi, addio Blake Babies! Cosa salvo, prima di relegare questo album nella lista di quelli già sentiti? Questa You don't give up, che nella versione live è del tutto simile a questa in studio: così sonicyouthiana, così kimdealiana, così ingenuamente pre-grunge che... beh, un sorriso lo strappa proprio.
  • My hero - Foo Fighters (The colour and the shape, 1997) Questa, lo dico subito, non è in ascolto in questi giorni. Che poi, neanche bisogno avrei di ascoltarla, tanto ce l'ho ficcata nel cervello, nella carne, nell'anima, nel sangue. Ma è d'obbligo inserirla per ringraziare questo gruppo - questo gruppo che da un certo punto in poi ho deciso di snobbare, sbagliando sbagliando sbagliando - di esistere, di suonare, di scrivere e registare, e di aver fatto per noi avidi bevitori di rock una cosa che mai nessuno, eccetto loro, avrebbe fatto, ma che da questo momento in poi saranno in molti a voler e dover fare. Foo Fighters, Merci!

domenica 9 novembre 2014

Week 45/14

  • Methodrone - The Brian Jonestown Massacre (Methodrone, 1995) Che la canzone migliore di un album sia la "Bonus Track" inserita nelle ristampe vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, sappiamo tutti anche cosa.
  • The best day - Thurston Moore (The Best Day, 2014) Che io stia aspettando come un pazzo l'uscita del primo album di Thurston Moore post Sonic Youth vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, anche in questo caso, sappiamo tutti anche cosa.
  • I - Perfect Pussy (I have lost all desire for feeling, 2014) Che io abbia scelto questa canzone per la tripletta di questa settimana solo a causa del nome del gruppo vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, stavolta almeno, sappiamo davvero tutti anche cosa.

sabato 9 novembre 2013

Week 45/13


  • Corso Trieste - I Cani (Glamour, 2013) Paralizzato. Ecco come mi sono sentito la prima volta che mi sono trovato al cospetto di questa canzone: paralizzato. Paralizzato perchè era la canzone nuova di un gruppo che poteva solo deludermi. Paralizzato perchè secondo i miei standard sonori avrebbe dovuto farmi schifo e invece mi piaceva sempre di più man mano che si sviluppava sotto le mie orecchie. Paralizzato perchè Niccolò Contessa non ha neanche 30 anni (ne 29, ne 28 e forse manco 27) e si permetteva di parlare di nostalgia senza però irritarmi a morte ad ogni singola parola. Paralizzato perchè questa canzone è proprio bella e a me, I Cani, piacciono da morire.
  • Reflektor - Arcade Fire (Reflektor, 2013) Come mi sono sentito invece davanti al nuovo album degli Arcade Fire? Annoiato. Annoiato a morte, come non mi era successo neanche per i loro ultimi due album...
  • 4 Hours - Clock DVA (Clock DVA, 1981) Dico, non è che per forza uno può conoscere tutto tutto, ricordare i gruppi, le one-hit band di ogni stagione, sapere chi suonava con chi, quali artisti facevano parte di una scena e quali di un'altra... non è che uno può sapere chi ha esordito in Inghilterra per poi morire in America, chi ha prodotto quell'album e in quale studio, chi erano i session men salariati etc.. etc.. dico, non è che per forza uno può sapere tutto tutto, daccordo, ma questi Clock DVA, dico io, si può sapere perchè me li avete tenuti nascosti fino ad ora?