domenica 25 ottobre 2015

Week 43/15


  • Wrapped in blue - Coral (The curse of love, 2014) Ricordo che mi sono semplicemente chiesto, qualche giorno fa, che fine avessero fatto i miei amati Coral, gruppo pop che per la prima metà dello scorso decennio è stato il mio preferito, l'unico di cui possiedo tutta la discografia, quello che, fra tutti quelli che amo e ho amato, non sono ancora riuscito a vedere dal vivo. Ebbene, mi chiedevo che fine avessero fatto e, con mia sorpresa, ho scoperto questa bizzarra pubblicazione dell'agosto 2014: un album registrato nel 2008 (e poi messo da parte) in compagnia, non so bene in che veste, di Geoff Barrow, testa, cuore e mano di Portishead e Beak. Un'accoppiata stranissima, Barrow e Coral, ma che sembra funzionare eccome, almeno per quello che si sente in questa Wrapped in blue, piena di innesti barrowiani su suoni tipicamente coraliani. Per confermarlo, aspetto l'album gia ordinato e pagato che, quando arriverà, scavalcherà zitto zitto la coda e finira direttamente nel lettore cd. Nel frattempo, io fremito.
  • Downtime - Blake Babies (Rosy Jack World, 1991) Un consiglio per chi, come me, ha poco tempo da dedicare alla musica: iscrivetevi alle news letter delle etichette discografiche, soprattutto quelle piccole, ai blog sparsi in tutta la rete, agli shop dei negozi più blasonati. Ogni tanto arrivano in regalo delle perle imperdibili: nella fattispecie, la settimana scorsa, ho scaricato dal sito della Noise Trade un vecchio live in studio del trio, più femminile che maschile, dei Blake Babies, provenienti da Boston e formatisi nel 1986, che hanno un sapore a tratti pixiesiano, a tratti beat, a tratti un pò californiano. Io non li conoscevo, grazie a dio!, un'altra fantastica lacuna da colmare!, e anche se ufficialmente sono messi in coda a molte cose in attesa di essere ascoltate, ho voluto dare una sbirciata, e devo dire che non sono per niente niente niente niente niente male!
  • Dura - Fine Before You Came (Come fare a non tornare, 2013) Questa canzone è deprimente, ipnotica, stancante, quasi da skippare quando arriva il suo turno. Ma dio che coraggio, Jacopo Lietti, che avà moglie, figli, un lavoro, amici, parenti, fortune e sfortune, che coraggio dio!, a cantare queste poche righe che copongono da sole tutto il testo di Dura. Neanche io, dopo aver letto Richard Yates due volte di seguito, aver ascoltato Love will tear us apart in loop per una giornata intera, aver litigato ferocemente con Francesca, Giulietta, mia madre e mio padre tutti in una volta, neanche così, io, riuscirei mai e poi mai a essere talmente nichilista. No, io, mai e poi mai.

domenica 18 ottobre 2015

Week 42/15


  • Check in - Cibo Matto (Hotel Valentine, 2014) Queste sono piccole cose che mi fanno confondere, che mi fanno forse anche pensare: come può un album aprirsi, presentarsi, con una canzone come questa, per poi cambiare radicalmente registro per le successive nove tracce? E' come conoscere una ragazza all'ippodromo e poi scoprire che di norma preferisce andare allo stadio: dico, magari ti piace comunque, ma non è un pò una fregatura?
  • Pirate bay - Cheveu (Bum, 2014) Ah poi, ecco un'altra cosa che mi fa confondere, anche pensare, si, ma soprattutto incazzare: secondo tutti gli italiani che ho conosciuto da quando vivo qui a Aix, non esiste musica rock in Francia. E lo dicono accennando un sorrisino antipatico e saccente, lo stesso di quello che accompagna i discorsi relativi agli arancini, alla pizza, al caffè, al mare, alla simpatia delle persone. Io da quando sono qui ho scoperto Telephone, Kent, Starshooter e J.C. Satan, ho persino rivalutato gli Indochine e mi sono abbonato ad una rivista che si chiama New Noise. E poi mi sono anche sciroccato il cervello con questa canzone di questo trio parigino che si chiama Cheveu e di cui al più presto mi procurerò tutti e quattro gli album. Dunque mi chiedo e vi chiedo, più che non esistere rock interessante in Francia, non è che forse siete voi a essere un pò troppo poco curiosi?
  • Baby soldato - I Cani (Baby soldato, 2015) Sono pochi gli artisti di cui mi fido ciecamente, per i quali mi prostituerei e sui quali scommetterei tutta quella miseria che ho in tasca. Sono davvero pochi i musicisti di cui compro il nuovo album a scatola chiusa, sulla fiducia e sull'amore. Sono davvero due o tre, o forse solo uno, i musicisti per cui scriverei un post sul mio squallido blog in estemporana al primo ascolto del loro nuovo singolo. Dunque ecco a voi I Cani, ovvero Niccolò Contessa, con Baby Soldato, che, a quanto ho capito, anticipa un album di prossimissima uscita. I Cani = Amore, devozione, fiducia e stima!

domenica 11 ottobre 2015

Week 41/15


  • Alcune certezze - Fine Before You Came (Come fare a non tornare, 2013) Non sono ancora sicuro di essermi ripreso dall'inconcludente sbornia TBJM ma comunque il punto è: togliete da questa canzone la voce raccapricciante di Jacopo Lietti. Fatto? Bene. Ora ditemi, non vi pare una demo di una possibile out-take dei Cure periodo Bloodflowers? No? Va bene, come dite voi.
  • 3attam babey - Suuns and Jerusalem in my Heart (Suuns and Jerusalem in my Heart, 2015) Sembrerebbe che nel mio paese, o comunque nel paese da cui scrivo, non sia possibile vedere i video di S&JIMH su youTube. Che minchiata! E io, che mi sto strafottendo da mesi ormai il cervello con quest'album, ora, io, come faccio a linkarvi il video della canzone struggente e metallica con cui si chiude la loro collaborazione? Non lo faccio, punto e basta. Vi linko un breve live dei miei beneamini, ma senza il partner dal nome mediorientale. Meglio di niente!
  • Super-sonic - The Brian Jonestown Massacre (Give it back!, 1997) Oh, guardate chi c'è! Ancora Newcomb con la sua famigerata creatura. Ecco, dopo altre due settimane di ascolto forzato, questo è cio che sono riuscito a caverne: mi piace, in un certo qual modo, il sottofondo orientaleggiante di questo brano tirato fuori da un harrisoniano sitar, la chitarra raw di radice MC5iana e stoogesiana, il cantato a litania che ricorda a tratti Lou, a tratti nessuno e quella voce femminile che verso la fine della canzone sussurra qualcosa che non riesco proprio a decifrare. Ecco, questo è davvero tutto, ora sono pronto per sganciarmi da questa tortura. E se per caso la settimana prossima dovessi nuovamente tornarci, allora sarei proprio un buffone.

sabato 3 ottobre 2015

Week 40/15 - una tripletta per Michel Gondry parte II

Mi ero riservato di usare la seconda parte dei video di Michel Gondry per momenti bui, o frettolosi, o per triplette da scrivere in periodi in cui gli ascolti musicali fossero particolarmente mosci. Beh, questi giorni autunnali sono così piovosi, e gli ascolti recenti così inutili, che mi sono ridotto così annoiato, e così apatico, e così noioso che forse è proprio il caso di ricorrere alla carta Gondry. Per cui - che noia! - eccovi altri tre video del regista francese che ci hanno, a me e mio cugino, letteralmente scippato la testa. Se dovessi sopravvivere alla pioggia, alla noia, a The Brian Jonestown Massacre, allora ci sentiremo fra sette giorni. Au revoir!