domenica 24 aprile 2016

Week 15-16/2016

Premessa: si, è vero, anche questo post vale per due settimane, ma non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di scusarmi, figuriamoci di raddioppiare le canzoni per coprire quattordici giorni. Tre canzoni solamente, così è, se vi piace.

  • Spit it out - Metz (Metz II, 2015) Ultimamente dormo malissimo, fondamentalmente perchè divido il letto con due femmine una più rompipalle dell'altra: una mi accusa di russare anche quando sono sveglio, e l'altra mi colpisce fegato e milza a intervalli regolari con quelli che, per la legge del tutti finocchi col culo degli altri, chiunque non dorme con lei definisce piedini. La mattina quindi altro che caffè! Ho bisogno di uno schock. Per questo mi sono affidato all'ultimo album dei Metz: ritmi serrati, energia pura, suoni devastanti, proprio quello che ci vuole. Invece, un errore clamoroso. Mi dispiace per questi ragazzini di cui tre anni fa, per colpa di un bicchiere di vino, mi persi il live a Castelbuono ma che dovrei vedere fra pochi mesi a Nimes, ma nonostante una gran produzione, un grande marchio stampato sull'album e tanta buona volontà, senza grandi canzoni non si va da nessuna parte. Non riuscite neanche a tenermi sveglio lungo le placide strade provenzali...
  • The focus - Failure (The heart is a monster, 2015) Quindi, per non addormentarmi al volante e rischiare di sfondare qualche ameno muro color pastello provenzale, skippo di album e di traccia, e metto a tutto volume questa The focus... so che avevo maltrattato i Failure, in un recente post, e non è che cambio idea. Ma a volte il già sentito, soprattutto se così '90s, è così motivante per stare al volante...
  • Sir Duke - Stevie Wonder (Songs in the key of life, 1976) Quindi, non mi schianto al volante (grazie ai Failure), sopravvivo a nove ore in un ufficio (grazie al mio piglio di puttana) e quando torno a casa, desideroso di ascoltare del sano e atroce frastuono di mio gradimento, ecco quello che trovo: canzoni per bambini, orribili, monotone, da pentirsi di non essersi schiantati contro il muro provenzale. Dunque, data l'urgenza di trovare un compromesso in famiglia, ecco con cosa ci trastulliamo in questi giorni: Stevie Wonder. Dunque, come per ogni compromesso, nessuno a casa è veramente felice. Ma nessuno lo ammette, quindi va bene così.

domenica 10 aprile 2016

Week 13-14/2016 - una tripletta per due settimane, senza scuse e vagamente nostalgica

  • Stranizza d'amuri - Franco Battiato (L'era del cinghiale bianco, 1979) Ingannevole è la nostalgia: ti fa credere che sia una questione di dove, e invece è una questione di quando. E se la nostalgia è per un quando che non si è mai vissuto, mai conosciuto, beh allora questa nostalgia è pura arte.
  • Amore assurdo - Morgan (Da A ad A, 2007) A vederlo oggi, non ci si punterebbe una lira, non ci si presterebbe orecchio neanche per un secondo, non ci si andrebbe probabilmente a cena, neanche se fosse lui a offrire. Ma c'era un tempo in cui, Morgan, era capace di scrivere canzoni come questa. Forse qualcuno sa cos'è successo poi.
  • I melt with you - Modern English (After the snow, 1982) E ciò che più odio della nostalgia è che mi catapulta in tempi in cui per una canzone come questa, o meglio, grazie a una canzone come questa, io saltavo ubriaco fra le sporche ruelle di Catania, mi abbracciavo a eterni sconosciuti in impeti di amore universale, mi dichiaravo folle di passione a donne appena appena conosciute. In realtà, ciò che più odio della nostalgia è che fa apparire bello tutto ciò che abbiamo lasciato alle spalle.