domenica 31 marzo 2019

Week 08-09-10-11-12-13/2019


  • 30 - Virginiana Miller (La verità sul tennis, 2003) Allora, sono mancato sei settimane, lo so, e col cazzo che me ne scuso. Tanto nessuno si sarà accorto di niente. E poi, in effetti, a parte che io, Giulietta e Francesca siamo più vecchi di sei settimane, non è successo proprio niente. Ok, un balordo viaggio in Sicilia, un precoce tuffo in mare, qualche libro acquistato. Ma a parte questo, proprio niente. Infatti, nonostante siano usciti un catafottio di album nuovi e importanti (fra tutti nuovo La Governante, esordio Fabulous Sheep e The Claque, nuovo degli stessi Virginiana Miller) niente è cambiato nella mia playlist. C'è ancora, per esempio, questo album dei Virginiana Miller, quello che due mesi fa avevo etichettato con c'è qualcosa che non mi fa impazzire, che gira in loop. E questa 30 è la mia canzone preferita, anche se se la gioca con Requiem per la Rai, Aerosol e Telefilm... insomma, un gran bell'album, difficile da togliere dalla playlist anche dopo otto settimane di ascolti continui.
  • Jolt awake - TOY (Happy in the hollow, 2019) Ho sempre cercato di mantenere questo mio spazio lontano da recensioni tecniche e ragionate e di renderlo più simile alla caricatura di un'ospedale psichiatrico per amanti della musica pop, riempierlo di deliri narcisistici e faziosi, aneddoti infantili, prese di posizioni totalmente inopportune, inadatte, fuori luogo. Ma adesso che mi ritrovo fra le meningi un'idea più che concreta di questo quarto album dei TOY, come posso prendere la cosa alla leggera? Come posso ancora scherzare quando su tutto ciò che credevo si è abbattuta una tempesta con tanto di gocce fatte di merda? Perchè è di questo che sono fatte le canzoni di questo nuovo album dei TOY: pura merda. E l'unico motivo per il quale vi ho linkato questa Jolt awake, è perchè è l'unica che si salva. Niente pura luce, niente speranza, niente ottimismo per il futuro. È solo l'unica canzone decente dell'intero album. A meno che, ovviamente, non vi piacciano canzonette innocue già sentite decine di volte nel corso dei passati secoli... 
  • On a sunday morning - Dead Vibrations (Dead Vibrations, 2019) E ora, pensiamo al futuro. E lo so che a volte il futuro può portare al passato, ma qui in realtà è più un futuro che allude al passato, ammicca, richiama, rimanda e trascina al passato, ma che è pur sempre futuro. Ok, c'ho provato. Niente di originale, niente di eclatante, ma questi Dead Vibrations sono il mio futuro, credo, e anche se non originali sono proprio bravi. Basta sentire questa On a sunday morning, allusivamente velvetundergroundiana, per godere di un gran bel momento di rock fatto da un riff accattivante spalmato su un tappeto shoegaze. Niente di orginale, dunque, lo abbiamo detto, ma ho già specificato altre volte che è questo che mi piace nel rock, e sarà sempre questo a farmi vibrare, anche da morto. Fatevene una ragione.