domenica 10 dicembre 2017

Week 48-49/2017


  • Norwegian hammerworks corp. - Madrugada (Industrial silente, 1999) Meno di due ore fa correvo al volante di Pandabell lungo la auturoute du soleil di ritorno da Antibes. Intorno a me lo scenario era desolante. Pioggia battente, freddo, buio e le due donne della famiglia che mi sprofondavano nella noia con il loro sonno a bocca aperta. Per fortuna già da un po' c'erano i Madrugada a farmi compagnia e ammetto che quando è iniziata questa Norwegian hammerworks corps. ho proprio pensato ah, ora mi arricrio...  E così è stato. Solo che, a un certo punto, il cervello mi è andato in loop su una di quelle questione che, a noi nerd rockettari amanti della statistica e delle seghe mentali, fanno appunto andare in loop il cervello. Ovvero: quella che inizia circa al minuto 2:05 è possibile considerarla una vera e propria pausa oppure dato che, alzando bene bene il volume, si può sentire una vaga distorsione elettrica, forse non si può considerarla proprio tale? Ora ditemi, voi ve lo immaginate un viaggio di tre ore con questo dubbio in loop nel cervello e fuori tutto buio, pioggia, desolazione e noia?
  • Una bella giornata - Virginiana Miller (Venga il regno, 2013) La settimana scorsa ho comprato un cavetto da 2 euro e settanta centesimi per risolvere un problema enorme, ovvero quello di poter ascoltare in macchina qualsiasi canzone mi passi per il cervello, cuore o muscolo in qualsiasi istante. Adesso quindi, mi basta collegare il suddetto cavetto alla autoradio di Pandabell da una parte e al mio iPhone dall'altro, poi andare su youTube o Spotify, cercare la canzone che aveva attraversato la chimica del mio corpo, mettere il volume a palla e poi godersela. E oggi, mentre a velocità e sotto la pioggia battente attraversavo l'autoroute du soleil, avvolto nella noia, nel freddo e nel sonno di Giulietta e moglie, mi è venuta di ascoltare questa solare canzone dei miei Virginiana Miller. Il problema, è stato fare tutte le operazione sopra elencate senza andarmi a schiantare contro il guardrail, la Mercedes grigia che correva come una pazza alla mia sinistra e gli occhi spalancati e rimproveranti di Giulietta e moglie che si sono svegliate tempestivamente. Alla fine ho desistito, ho lascia perdere e ho continuato a velocità moderata con in sottofondo i tristissimi Madrugada... 
  • Radio offshore - Dark Horses feat. Robert Levon Been (Black music, 2012) Alla fine poi,  infreddolito e stanco, mi trascino come un mulo carico di valige, borse, pacchetti con torte e cioccolata, mi dirigo verso il portone di casa e verso le cassette delle lettere. Tiro fuori la chiava ghiacciata, apro il piccolo sportellino di legno e cosa ci trovo dentro? L'elegantissimo 7" comprato qualche giorno fa per una miseria su eBay con, nel lato a, la versione standard di Radio e, nel lato aa, la versione offshore, che altro non è che una specie di demo con la voce ammaliante di Lisa Elle che si intreccia a quella sardonica dei Robert Levon Been dei Black Rebel Motorcycle Club. Mi si è subito riscaldato il cuore e la fatica e la noia sono passate di botto. Sono quindi corso a casa con l'intenzione di spiattellare il vinile sul piatto ma, ahimè, trovo già Giulietta e moglie belle stravaccate sul divano, sotto al plaid blu, la cioccolata in bocca e La Regina di ghiaccio in tele. Beh, davanti questa scena non ho potuto fare altro che levare le scarpe, staccare a mia volta un pezzo di cioccolato e sistemarmi sotto al plaid blu. Con questo freddo e queste donne, alla fine, anche i Dark Horses possono aspettare...