giovedì 30 gennaio 2014

Week 05/14


  • Warm eyelids - Motorama (Alps, 2010) L'unica cosa che ha salvato il mio soffice culo da un futuro che avrebbe somigliato senz'altro al più terribile degli inferni - con me insultato, ricattato, seviziato, offeso, umiliato e torturato in eterno e con mio cugino a insultarmi, ricattarmi, seviziarmi, offendermi, umiliarmi e torturarmi in eterno - è stato il vocione russo di Vadislav Parshin. Se non fosse stato per lui, infatti, non avrei saputo come altro giustificare la mia passione per le troppo sdolcinate melodie alla Smiths dei Motorama. E questa volta lo sapevo, eccome, che se qualcosa fosse andato storto non me ne sarei uscito mai e poi mai con una semplice sfilza di Coglione!
  • Ricordati di Chesnutt - Massimo Volume (Aspettando i barbari, 2013) Massimo rispetto per i Massimo Volume. Massimo rispetto, massimo affetto, massimo riguardo. Ma questa canzone, analizzata con massimo distacco critico, fa veramente schifo.
  • Baby Lee - Black Eyed Dog (Early morning dislexia, 2013) Come giustificare invece l'antipatia che provo per un gruppo che ha scritto una canzone come questa che, oltre ad essere stupenda, mi fa anche scuotere a lungo il sopracitato mio soffice culo ogni qualvolta che la fanno dal vivo? Come giustificare? Sarà per i capelli dorati di Anna, per i tatuaggi magnifici di Alessandro, per l'invidiabile presenza scenica di Fabio o semplicemente per la mia invidia e arroganza? Eh? Cosa sarà mai?

domenica 26 gennaio 2014

Week 04/14 - una tripletta nostalgica IV


  • Di vino - Marta sui Tubi (Carne con gli occhi, 2011) Mi sono sempre chiesto: può una canzone essere così bella da eclissare completamente il resto dell'album, seppur quest'ultimo indubbiamente più che ottimo?
  • The lung - Dinosaur jr. (You're living all over me, 1987) Teoricamente giurerei su qualsiasi cosa che, più di una volta negli ultimi quindici anni, ho percorso l'intero tragitto casa - lavoro (o viceversa) nell'intervallo di tempo che va dalla chitarra grattugiata fino alla chitarra schizzata, chitarre che indicano l'inizio e la fine di questa canzone. Ma poi, ricordando che la durata complessiva di questa mini-opera è di 3 minuti e 54 secondi dico: no, non posso davvero giurarci. E' ovvio che non può essere vero che percorro 15 km in 3 minuti e 54 secondi. O no?
  • Fascination street - Cure (Disintegration, 1989) Quando una vita fa ho sentito i Cure suonare Fascination street calati nel buio decadente e malinconico del teatro greco di Taormina, con sullo sfondo il caos muto della mia Catania e il gonfiore mollo del mio mare, la sagoma maestosa di mamma Etna e poi tutte quelle luci, lontane, luci delle stelle, dei pescherecci, dei porti, delle strade, delle piazze, stanze, palestre, anfratti, luci di ogni dove, dicevo, quando ho sentito i Cure suonare Fascination street, io... io... ma che ve lo dico a fare...

sabato 18 gennaio 2014

Week 03/14


  • Jasmine - Day Ravies (Tussle, 2013) Dopo aver acquistato il vinile di Tussle praticamente a scatola chiusa e direttamente dalla lontanissima Australia (che chissà poi quando arriverà); dopo aver scambiato con loro deliranti mail in cui li pregavo (prima, poi sono passato alle minacce) di allegare assolutamente al disco i loro autografi specificando che fossero For Giulietta; dopo aver ascoltato questa canzone e, ancora di più, dopo averne visto il video confermo che si, Day Ravies, senz'altro, miglior esordio chitarristico del 2013!
  • Wave goodbye - Ty Segall Band (Slaughterhouse, 2012) Non me ne voglia il mio capo radiofonico, apprezzo eccome il rumore in FM a cui mi sta introducendo, moderno, ballabile e com-ple-ta-men-te senza barriere stilistiche. Ma da sempre il mio cuore pulsa grazie all'elettricità garage figlia del blues più sporco, i miei polmoni respirano meglio il catrame gassoso dei quartieracci di Detroit, i miei occhi brillano di più al cospetto di spacconi virtuosisti della chitarra elettrica. Non voglio certo eleggere Ty Segall mio eroe degli anni '10, ma dico, caro il mio capo radiofonico, quando senti sto ragazzotto biondo e sudato di appena 26 anni cantare Bye Bye con la sua vociastra ruspante, non ti si smuove dentro proprio niente niente? Ma dai...
  • Haze Maze - Fuzz (Fuzz, 2013) Immaginate che mi sia addormentato stanco morto ad una certa ora notturna, e immaginate che io dorma beato, sul divano, avvolto in confortanti plaid pieni di polvere e di cose rassicuranti. Immaginate anche che io stia sognando, magari di essere al concerto dei miei sogni. Immaginate poi che al divano si avvicini una furia in piagiama e vestaglia, con una bambina piangente in braccio e i capelli all'aria, urlandomi contro cose selvagge fra cui, la chicca, che sarebbero anche potute essere morte ed io non me ne sarei mai accorto. Immaginate che io salti in aria, buttando via i plaid e le cose rassicuranti, e cominci a urlare di puro terrore, spostando gli occhi di continuo fra la furia in pigiama e la bambina piangente. Ecco, immaginate tutto questo, e poi metteteci come come colonna sonora gli ultimi due minuti di questo folle blues. Secondo voi, è più una scena da Natural Born Killers o da Fantozzi contro tutti?

giovedì 16 gennaio 2014

La tripletta di Antonio Scannaliato

Primo ospite del 2014, e difficilmente poteva andarci peggio... ricciuto, barzotto, noioso e logorroico, ecco a voi la tripletta di Antonio Scannaliato! 
  • Maddalena - Mannarino (Supersantos, 2011) Visionaria rivisitazione, non esattamente ortodossa, di una delle figure più controverse del best seller La Bibbia. Ironico, graffiante, geniale, umano. "Ma il paradiso mio sta solo nei tuoi fianchi": dentro di noi, in fondo, ognuno vorrebbe essere un pò Giuda.
  • Firestarter - Prodigy (The fat of the land, 1997) Non riesco ad ascoltarla senza avere voglia (almeno) di pogare. Mi fa sentire vivo, cattivo, con un'energia che neanche ricordo di avere (più?). Una sera l'ho ascoltata diverse volte, subito dopo aver visto Natural Born Killers, e ho deciso che era il caso di restare a casa e non uscire per un pò. Alla pulizia della mia fedina, io, ci tengo!
  • L'autostrada - Daniele Silvestri (Unò-dué, 2002) Una poesia d'amore ricca di immagini, profumi, disperazione, paure, desideri. Una voce penetrante che riempie il cervello di immagini. Posso giurare di averlo sentito davvero, l'odore del pane alle olive.

sabato 11 gennaio 2014

Week 02/14 - una tripletta nervosa

  • Her - Tindersticks (1st, 1993) Non è che questa canzone mi renda nervoso, è che è nervosa di suo. Qualcuno dice che è un flamenco rock, qualcun altro che è la più preziosa gemma pop dei 90s. Io dico solo che è un nervosissimo pezzo punk, travestito poi da tutto quello che volete voi.
  • Aurora sogna - Subsonica (Microchip emozionale, 1999) Schizzatissimi riff sintetici, strofe brevi e taglienti, un isterico groove industriale e una dark lady anoressica come protagonista. Se non siete già nervosi prima di ascoltarla, lo sarete sicuramente subito dopo. Soprattutto se il volume è ad un adeguato livello sonoro.
  • Nerves - Bauhaus (In the flat field, 1980) A dispetto del titolo, questa canzone è invece una camomilla per i miei nervi. E' vero che l'inizio è schizzato e il seguito è paranoico, ripetitivo e arrogante. E' vero che sembra aizzare, Peter Murphy, con quella sua voce nasale del cazzo e i suoi sgraziati versi glam. Ma che dire quando poi, alla fine, dopo un incedere nervoso che dura quasi cinque minuti, il groove accelera impazzito, il cantato diventa un'allegra cantilena corale, la chitarra viene soppiantata da un pianoforte rock 'n roll adrenalinico e tutto poi esplode in un quieto finale silenzioso? Che dire? Ecco che dire: Sei nervoso? Tranquillo caro, take it easy, tutto passa!

venerdì 3 gennaio 2014

Week 01/14

  • Karen revisited - Sonic Youth (Murray Street, 2002) "Suono in una band, tipo i Beatles. Ma più rovinati" (Kim Gordon, 1992 circa). Mi ero sempre chiesto se fosse una coincidenza che le mie canzoni preferite dei miei due gruppi preferiti fossero quelle scritte dal "terzo incomodo", George Harrison per i Beatles, e Lee Ranaldo per i Sonic Youth, ma poi ho letto la dichiarazione di Kim Gordon sopra riportata e ho capito tutto: Harrison e Ranaldo, in realtà, è evidente, sono la stessa persona!
  • Double act - Day Ravies (Tussle, 2013) Non c'è niente di strano che io consideri quest'album degli australiani Day Ravies il migliore esordio del 2013. Dopo tutto, con un titolo così, una copertina così e una ragione sociale così, non c'è davvero niente di strano. Peccato solo che io, quest'album, non l'ho ancora mai ascoltato, visto che in Europa è introvabile. E allora, gentilmente, mi spiega qualcuno com'è che sto fremendo per averlo fra le mani e ho già deciso che è il miglior esordio del 2013?
  • Vibracobra - Polvo (Cor-crane secret, 1992) Non saprei invece dire se è il miglior disco d'esordio del 1992, e non sto neanche fremendo per averlo fra le mani (che già ce l'ho), ma di sicuro, con un titolo così brutto, una copertina coì scialba e una ragione sociale così oscena, che io consideri quest'album degli americani Polvo la mia migliore lacuna rumoristica colmata nel 2013 suona proprio strano. Eppure, vi giuro, è così.