domenica 27 settembre 2015

Week 39/15


  • Their satanic majesties' second request - The Brian Jonestown Massacre (Their satanic majesties' second request, 1996) Questa canzone non è ne originale come lo erano le sinfonie dissonanti di Glenn Branca, ne sconvolgente come i neo-psichedelici senza memoria amano credere, ne politicamente scorretta come anni di ascolti di PIL, Lou & Velvet, King Khan & BBQ e Sonic Youth mi hanno abituato a pretendere. Eppure, sembra che sia l'unico punto di contatto che sono riuscito finora a trovare con questo fantastico, unico, es-sen-zi-a-le gruppo Californiano con cui tutti, ma dico proprio tutti, da piu di 20 anni mi fracassano le palle.
  • Mois de mai - Kent (Panorama, 2009) E che mi piaccia questa canzone di Kent, così come, in definitiva, tutto l'album Panorama, dimostra che, sarà schizophrenia, sarà caso, sarà avere gusti di merda, sarà quello che ancora una volta sarete voi e solo voi a etichettermi addosso, i miei gusti non rispecchiano neanche per il cazzo nessuno degli stereotipi dentro il quale cercate, sempre da 20 anni, a infilarmi a forza!
  • Tom Violence - Sonic Youth (Evol, 1986) Ecco, mio cugino passava di qua mentre scrivero queste righe, e l'occhio, infernale castigatore, gli è caduto molle su ciò che avevo appena scritto, sul, parole sue, del tutto errato nonchè vomitevole elogio della mia originalità, e mi ha costretto a rimediare con una scelta più consona al mio personaggio pubblico. Pour ça, voilà, Tom Violence et Sonic Yath!

domenica 20 settembre 2015

Week 38/15 - Una tripletta per Michel Gondry part I

Di sicuro Michel Gondry di film decenti ne ha fatti solo uno (anche se bisogna ammettere che è molto, molto più che decente), ma in quanto a video clip credo che nessuno abbia mai prodotto tanta roba, con artisti così diversi, mantendendo una qualità media alta, altissima, tanto da far gridare al miracolo anche mio cugino. Ci siamo imbattuti l'altro giorno in un DVD contenente tutti i suoi lavori in campo musicale e siamo letteralmente impazziti, io e mio cugino appunto, scoprendo che suoi erano alcuni dei nostri video musicali preferiti, soprattutto dei '90s, anche se quello che ci ha letteralmente scippato la testa sono stati i video che non conoscevamo. Fra questi, stasera, ve ne proponiamo tre abbastanza cervellotici!
A voi:

venerdì 11 settembre 2015

Week 37/15 - una sola canzone per il mio senso di colpa da immigrato privilegiato.


  • Cuore d'oceano - Il Teatro degli Orrori (Il mondo nuovo, 2012) La differenza fra me e loro è che io ho potuto prendere un aereo per lasciare il mio paese, senza aver rischiato di annegare o di esplodere in volo; che il lavoro che sono venuto a fare e che qui nessuno voleva fare è pur sempre un lavoro comodo e ben pagato; che la guerra da cui sono scappato è culturale e sociale e nervosa ma non metteva ogni minuto a repentaglio la mia vita, quella di Francesca e quella di Giulietta; che chiunque, qui, mi si rivolge con rispetto e senza darmi del tu; che mi posso spostare avanti e indietro come voglio, posso persino tornare nel mio paese quando voglio; che qualcuno in giacca e cravatta e il cervello parzialmente bloccato ha deciso che io sono regolare e loro sono irregolari; che secondo queste stesse persone io sono un uomo, e ho diritti, e loro sono solo numeri, e carne per i pesci.

domenica 6 settembre 2015

Week 36/15


  • Ultraviolet (Light my way) - U2 (Achtung baby, 1991) Due tre cose che so su questa canzone: è in assoluto la mia canzone preferita degli U2; è in assoluto la mia canzone preferita che parla d'amore; dal punto di vista prettamente letterario ha uno dei testi migliori mai sentiti, praticamente perfetto; sempre dal punto di vista letterario la scelta, la collocazione e il significato della parola opera, all'interno della terza strofa, è praticamente altrettanto perfetto; è chiaramente udibile, al minuto 3:09, Larry Mullen perdere una delle bacchette per recuperarla solo dopo cinque secondi, al minuto 3:14. Dopo varie discussioni gli U2 decidono di non registrare nuovamente la canzone poichè quel piccolo neo, in una take altrimenti perfetta, non fa altro che sottolinearne la potenza estetica del brano (potenza estetica è un'espressione da me scelta); non sempre, ma spesso, quando ascolto questa canzone mi scappa una lacrimuccia.
  • Please, please, please let me get what I want - The Smiths (William it was really nothing, 1984) Ero seduto ieri mattina su una panchina del Cours Mirabeau, godendomi il sole tardo estivo e decidendo come perdere il resto di quell'ora di attesa che dovevo perdere, quando mi si è seduta accanto una ragazzetta, un pò sformata e che non odorava di niente, che sfoggiava sulla spalla sinistra un tatuaggio così: la faccia stilizzata di Morrisey (riconoscibile solo dal ciuffo), sotto di essa la scritta The Smiths e sopra di essa la scritta Let me get what I want. Mentre osservavo incuriosito ragazza e tatuaggio, lei ha tirato fuori il telefonino, ha messo su gli auricolari rossi, ha selzionato una playlist (The Smiths?), mi ha lanciato un sorriso complice e colpevole e poi è andata via. E io, che ancora non ho capito se ero sveglio o se stavo sognando, ricordo di aver sistemato gli occhiali da sole sul naso, spingendoli indietro con un dito, accennato a mia volta un sorrisino complice e colpevole rivolto a chiunque lo volesse cogliere, cominciato a fischiettare una canzone a cui non pensavo da anni, anni, anni...
  • Hipsteria - I Cani (Il sorprendente album d'esordio de I Cani, 2011) Questa è pura nostalgia precoce, o preoccupazione largamente anticipata. Quando Giulietta avrà i suoi diciannove anni, cioè fra diciassette anni, non starà di certo curva su un Mac Book Pro, non andrà al parco a leggere David Foster Wallace, non vorrà scappare a New York. Probabilmente avrà un altro modo per scrivere i suoi racconti, un altro autore cult con cui identificarsi, un'altra città mito dove voler vomitare tutta la sua insoddisfazione. Ma quando tutto ciò succederà, io mi ricorderò senz'altro di Caterina, dei suoi leggins fluorescenti e dei suoi post su Facebook alle quattro del mattino. E come detto prima, proverò di sicuro tanta nostalgia per un momento in cui queste preoccupazioni mi sembravano così tanto lontane da poterci scrivere un nostalgico post finto preoccupato.