domenica 20 gennaio 2019

Week 03/2019 - tripletta col sonno

  • Show a flower a candle and it will grow - Froth (Outside (briefly), 2017) Non riesco a togliere quest'album dalla playlist, e questo ci può stare, ma la cosa strana è che più lo ascolto più ci trovo dentro cose nuove. Più ci trovo dentro cose nuove più mi piace. E più mi piace più mi sento bene. Quindi, perché toglierlo dalla playlist?
  • Ah - HTRK (Marry me tonight, 2009) Ecco, una buona ragione per abbandonare l'album dei Froth potrebbe essere il bisogno di gettarmi in acque più torbide che, non sempre è vero ma spesso si, mi sono più congeniali. Australiani questi HTRK, morbosi come dei Fufanu che non sono usciti dall'adolescenza con tanto di storia di suicidio all'interno del gruppo e, ovviamente, con supporti fisici dei dischi a prezzi improponibili. Ecco, se non fosse per questo, si, forse sarei pronto ad abbandonare i Froth. Ma purtroppo...
  • Mechanism - TOY (Happy in the hollow, 2019) L''imminente uscita del quarto album dei TOY potrebbe essere e probabilmente sarà la vera ragione per abbandonare l'album dei Froth. Non che mi faccia impazzire questo singolo, mi pare un po' troppo moscio, ma le recensioni pre uscita dell'album da parte degli addetti ai lavori sono così incredibili e voi sapete come io sia facile all'entusiasmo e quindi...

domenica 13 gennaio 2019

Week 02/2019

  • Sensitive girl - Froth (Outside (briefly), 2017) È evidente che i Froth stanno al gennaio 2019 come i Grinderman stanno al gennaio 2018 come i Dark Horses stanno al gennaio 2017, ma ho troppo sonno per dire qualcosa di spiritoso, ammaliante, ironico e super intelligente riguardo questa canzone quindi, ascoltatevela e incrociate le dita: quest'anno vogliamo i Froth al TINALS o al Pointu! I Froth al TINALS o al Pointu! Fo!
  • 1992 - Blur (13, 1998) Ecco quello che non mi piace nei Blur e che li fa fuori dalla mia top 18: che nessuno dei loro album, tranne forse Think Tank, sia un'immersione totale. E questo 13, probabilmente, è il peggiore esempio di tutti. Ci sono canzoni che sembrano già dei Gorillaz, altre che sembrano voler dimostrare che anche loro sono capaci di fare cose bizzarre come si usava ai tempi, alla Beck, per intenderci o alla Beta band. Altre, infine, come questa 1992 (la conferma è suggerita proprio dal titolo fra l'altro) che sono probabilmente della outtakes di album e periodi precedenti a cui hanno rimesso le mani per ri-modernizarle un po'. Insomma, sto davvero crepando dal sonno, quindi riassumendo: boh, buonanotte.

domenica 6 gennaio 2019

Week 01/2019 - una tripletta pop

  • Kokomo - Beach Boys (Still cruisi', 1989) Ecco, l'anno passato si è concluso così, con la scoperta a dir poco shockante che la canzone pop che ben 30 anni fa mi aveva ammaliato, cullato, solleticato, accompagnato, addolcito e tanto altro presente nel imprescindibile film Cocktail con Tom Cruise e Bryan Brown non è dei norvegesi A-ha, come (chissà perché) pensavo, ma dei miei amatissimi Beach Boys... ah, se ci fosse il mio amico pop Giorgio Vasta a leggere queste righe, riconoscerebbe subito un lampante caso di falso ricordo che, in buona fede, diventa reale.
  • Pop crimes - Rowland S. Howard (Pop crimes, 2010) Pensavo che Rowland S. Howard fosse diventato famoso perché aveva fatto parte dei Birthday Party, o perché fosse morto prematuramente facendo uscire così il suo disco posticcio, oppure perché aveva questo aspetto da perdente che tanto, si sa, piace agli amanti del pop più attennativo... eh beh, si, Rowland S. Howard è famoso per tutto questo, ma anche perché sto famigerato album posticcio è bello, davvero bello, nero, teso e crudele come dimostra la title track. Beh, che dire? Il mio 2019 si apre così, che più pop non si può. Speriamo che finisca bene ma, sopratutto, speriamo che passi bene!