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martedì 9 febbraio 2021

Week 05/2021

  • Faceless angel - Coral (Coral Island, 2021) Bon, scusate il ritardo, ma questo week end è volato via come se non fosse esistito, più o meno come sono volati via i quasi vent'anni dall'esordio dei miei amati Coral. Certo, io non ho fatto altro che camminare fra gialli alberi di mimosa, stupirmi per verdi e magnifici paesaggi, trotterellare come un mix fra Haidi e Holly e Benji su ponti di pietra, radure muschiate e timidi fiumiciattoli. Loro invece, hanno suonato in tutto il mondo, hanno scritto e pubblicato canzoni, hanno conosciuto i musicisti più musicisti del mondo e, forse, in più, hanno fatto un sacco di soldi. Et voilà. Ecco la differenza fra me il mio week end e gli ultimi vent'anni dei miei amati Coral.
  • Ordinary world - Duran Duran (The wedding album, 1993) La prima cosa strana di questa canzone, è che mi ricordo perfettamente quando è uscita, la prima volta che l'ho ascoltata alla radio, in quella cameretta puzzolente di via Tripoli 107, Acicastello. La seconda cosa strana, è che conosco il testo a memoria, da sempre. La terza cosa strana, è che mi è sempre piaciuta da morire, e sempre mi piacerà.
  • L'abisso - Francesco Bianconi (Forever, 2020) Quanto mi viene male elogiare un pezzo di Francesco Bianconi, l'insopportabile Francesco Bianconi. Ma franchement, questa canzone è troppo bella. E la musica, e il testo. Cruda, passionale, post-barocca, battiatiana, cinica, romantica, penitente, solare, notturna, speranzosa, onesta. E bravo Francesco, bravo. Ora però basta, ok? Basta...

domenica 3 febbraio 2019

Week 4-5/2019

  • Contact - Froth (Outside (briefly), 2017) La prima volta che ho visto Giulietta, me lo ricordo bene, a livello emotivo. Ma c'è da dire che sapevo, a priori, che era un evento importante. Ma sapere cosa ho pensato due anni fa quando ho visto per la prima volta questo video, primo contatto con i Froth, mio attuale gruppo preferito categoria "vedremo", tanto da farmi decidere di mettere il relativo album nella lista "good" del mio account youTube, per poi mesi e mesi dopo aggiungerlo nella playlist di Spotify, per poi toglierlo immediatamente, dopo aver realizzato che si meritava l'acquisto, per lo meno, in cd, per poi diventare uno dei miei album preferiti del millennio... beh, ecco, questo è impossibile. Peccato, davvero peccato non avere una memoria emotiva così fine. Non che voglia paragonare i Froth a Giulietta, of course...
  • Pancake - Swirlies (Blonger tongue audio baton, 1992) Credo che esistano almeno tre versioni diverse di questa canzone degli Swirlies, due contenute nell'Ep Brokedick car (fra cui la magnifica e mia preferita chiamata House of pancake) e una in questo precedente album. Bizzarrie del rock, certo, quasi un tabù, pubblicare tre versioni diverse della stessa canzone, soprattuto su uscite ufficiali. Ma gli Swirlies, per definizione, forse anche per contratto, delle regole e dei tabù, se ne sono sempre fregati, grazie al cielo.
  • La verità sul tennis - Virginiana Miller (La verità sul tennis, 2003) Ecco, non è che quest'album sia brutto, no, però c'è qualcosa che non mi fa impazzire come invece succede con gli altri album dei Virginiana Miller anche se, lo ammetto questa è solo un'impressione dopo una manciata di ascolti. Sono sicuro che alla lunga, come sempre, quasi come fosse da contratto e definizione, saranno loro ad avere ragione...

domenica 11 febbraio 2018

Week 5-6/2018


  • Tu es Tuée - Prohom (Peu import, 2004) Ci sguazza, il buon Philippe Prohom, nel wireiano Dugga... altro ritmo serrato, altro bellissimo brano da questo Peu Import, altra lezione di francese da parte di Giulietta: papa, on dit pas TU ES TUÈE, on dit tu es tuée... ed è solo colpa mia gente, solo colpa mia...
  • Honey bee (let's fly to Mars) - Grinderman (Grinderman, 2007) L'altro giorno parlavo con Marco e a un certo punto lui mi fa ma scusa tu sei miope o astigmatico così a brucia pelo senza preavviso senza 24 ore di tempo per prepararmi a un esame del genere a insomma una domanda cosi difficile per me io gli rispondo non lo so davvero non lo so o meglio lo so ovvio che lo so porto gli occhiali da 27 anni caro Marco solo che non mi entra in testa tutto qua però dico ancora io non ci vedo bene da lontano e ho qualche fastidio anche da vicino allora lui mi dice se non sbaglio che sono miope ma che per fortuna si ha proprio detto per fortuna la miopia si auto-compensa in parte evidentemente con un pò di astigmatismo o forse ha detto il contrario io non lo so proprio non riesco a ficcarmelo in testa dio santo non sono quel tipo di persona che sa queste cose che ha cellette di memoria nel cervello dedicate a queste cose io sono più il tipo ma tu lo sai che Jim Sclavonus batterista attuale di Nick Cave e ex Sonic Youth e Grinderman si è fatto sverginare nel cesso del CGBG's una notte di 40 anni fa da nientepopodimeno che Lydia Lunch ecco sono più quel genere di persona piena di informazioni del tutto inutili che per fortuna comunque evita di sciorinare per non sembrare ancora più idiota di come si sente quando parla con persone che sanno perfettamente la differenza fra miopismo e astigmatismo ecco proprio così...
  • Goodmorning captain - Slint (Spiderland, 1991) Tipico esempio del lavoro di scrittore, detto anche furto della vita altrui: chi mi segue lo sa, non ho mai avuto un buon rapporto con gli Slint, troppo slowcore e nichilisti per i miei gusti, però, avendo qualche tempo fa acquistato una ristampa in vinile di Spiderland, avevo deciso di dargli una seconda possibilità che, comunque, non stava dando grandi frutti...  poi, una notte della scorsa settimana, mi addormento sfatto sul divano grigio per svegliarmi di soprassalto dopo un tempo imprecisato assetato, spaesato e con una chitarra dispettosa che esce dalle casse devastandomi il cervello attraverso le mie povere orecchie. Spalanco allora gli occhi e comincio a pormi domande non ricordandomi neanche cosa avessi calato nel piatto prima di addormentarmi. Ma è bellissimo sto pezzo, mi dico, ma chi cazzo sono? Mi alzo, mi avvio verso lo stereo et voilà, erano proprio gli Slint... come mi fosse sfuggita questa nera e acida Goodmorning captain, con quella devastante chitarra di Brian McCahn, è un pericolosissimo mistero al quale non riesco a dare risposta. Ma per fortuna le cose sono cambiate per cui, come si suol dire, e vissero insieme felici e contenti (io e gli Slint) e per il buon Piergiorgio niente diritti d'autore e manco un grazie disinteressato...

domenica 5 febbraio 2017

Week 05/17

  • I'm still believing - TOY (Clear shot, 2016) Molte delle recensioni che si leggono in giro su questo disco mi fanno girare le palle e mi riportano a un problema più grande, non solo quest'album, non solo i TOY ma ogni qualsiasi argomento di musica attualità politica salute educazione famiglia figli scuola lavoro cultura macchina ristoranti e pacchio, si, anche il pacchio su cui milioni di coglioni in giro per il web sentono la necessita di esprimere la loro autorevole opinione. Su cui pensano di avere il diritto di esprimere la loro autorevole opinione. Che credono intelligente. Ragionata. Diversa. Tagliente. Profonda. Utile. Imparziale. E di nuovo intelligente. Se mi permettete, vorrei ora spiegare a costoro cosa farne della loro opinione, in generale e su questo Clear Shot in particolare: prendetela con cura, arrotolatela stretta e bagnatela che so, nell'olio d'oliva di discreta qualità. Poi sbottonate i pantaloni, o la gonna, e tirate giù gli slip. Se non avete ne pantaloni ne gonna ne slip passate direttamente alla fase successiva. Mettete su il disco dei TOY, possibilmente su vinile, e sdraiatevi su un fianco. Alzate sufficientemente la gamba superiore e agevolate l'ingresso della vostra opinione su per il vostro affezionatissimo buco del culo. Quindi, spingete fino in fondo. Quando avrete raggiunto un buon livello di profondità, ripetete l'operazione per qualsiasi argomento e opinione vi passi per la mente musica attualità politica salute educazione famiglia figli scuola lavoro cultura macchina ristoranti e pacchio. Nel momento in cui il vostro retto non sarà più in grado di ospitarne una, di opinione arrotolata e bagnata nell'olio di oliva, allora forse avrete imparato qualcosa.
  • Not today - Flyying Colours (ROYGBIV, 2014) Sia chiaro, io non ce l'ho con le opinioni personali, ne con chi le esprime. Io ce l'ho coi toni. Io ce l'ho con le affettazioni. Io ce l'ho con chi, come dicevo sopra, crede che solo perché una cosa l'ha pensata, solo perché ci ha perso parte del suo tempo (che lui e solo lui reputa prezioso) a pensarla, sia arrivato a delle conclusioni giuste, eque, imparziali. Io adoro i Flyying Colours, ed è ovvio che penso che se non condividete questo amore siete voi che non ne capite un cazzo. Io adoro i Flyying Colours, in qualsiasi versione, acida o pop solare, adoro i loro EP e i singoli, e penso che Mindfullness sia il miglior disco d'esordio del 2016. Ma se mi chiedete quanto del mio prezioso tempo ci abbia perso per decretarlo o su quali basi tecniche si basi questo giudizio io vi rispondo chiaro e tondo che non ne ho la più pallida idea. Non ho le competenze per fare niente del genere, ne l'intenzione: sono perfettamente consapevole che ogni singola e schizofrenica parola spesa su questo sito, sui Flyying Colours o sui TOY, sugli Shellac o sui Sonic Youth, è solo dettata dal mio cuore, dal mio stato d'animo del momento e dalla vibrazioni che salgono, quando sento un disco, su dal buco del culo dritto fino al suddetto cuore.
  • I lost my hope (in paradise) - Mountain Bike (Mountain bike, 2014) Oh, chiarito tutto ciò che c'era da chiarire, e trovata la scusa (se mai ce ne fosse bisogno, di trovare una scusa...) per far salire di uno scalino TOY e Flyying Colours nella nuvoletta a destra della home page di questo stupido, stupido blog, torniamo ai miei discutibili gusti musicali, alle mie sentenze sparate a casaccio e alle mio schizofreniche prese di posizione. Dunque, non è che arrivi spesso roba interessante da quella provincia semi-autonoma della Francia che è il Belgio, ma a volte capita. Questi Mountain Bike, dal nome francamente osceno quanto stupido, li ho incontrati quasi per caso e, devo essere sincero, se non fosse stato per il bizzarro video che accompagna questa canzone, forse non mi ci sarei soffermato. Quindi, se ancora una volta mi date fiducia, se avete la voglia di perdonare il mio smisurato egocentrismo, date una possibilità a questo pezzo. Se non per la canzone, almeno per il video!

domenica 7 febbraio 2016

Week 05/16


  • T.I.W.Y.G - Savages (Adore life, 2016) L'album nuovo delle Savages è: 1) una fotocopia del primo album; 2) un ennesimo tributo al post-punk più classico anni '80.  Quello che mi fotte il cervello è: come far coesistere nel mio meschino universo queste due realtà con il fatto che quest'album è anche 3) molto bello?
  • Feels like we only go backwards - Tame Impala (Lonerism, 2012) Quest'album invece, come il precedente Innerspeakers, è un omaggio al rock psichedelico un pò sixities un pò seventies. Quindi divertente e godereccio quanto inutile... Che Mr. Tame Impala faccia la sua cosa, è sacrosanto e giusto, così come è giusto che il pubblico e la critica lo adorino. Ma la psichedelia, negli ultimi quaranta anni, non ha cessato di esistere, si è evoluta, spostata, ha cambiato pelle ed è diventata un'altra cosa. Per questo ci tengo tanto che, quando si parli del musicista australiano, si sottolinei che il suo è un tributo a un tipo di musica che, per un certo periodo, in un certo periodo, ha suonato così. Sennò dovremmo dare ragione a chi sostiene che il rock è morto, o che il vero blues è quello dei neri con la chitarra acustica, o che la musica si ascoltra solo in vinile. E io, sinceramente, non ho la minima intenzione di farlo.
  • Lawman - Girl band (Lawman, 2014) E poi ci sono così tanti territori sonori ancora da esplorare che trovo davvero inutile e stupido stare li, come i vecchietti, a guardarsi indietro.

domenica 1 febbraio 2015

Week 05/02 - la prima tripletta da terra straniera


  • Respect - Alliance Ethnik (Simple et funky, 1995) Quando avevo sedici anni la Francia, per me era Jean-Pierre Papin, Napoleone, Parigi e gli Alliance Ethnik. Ora, a distanza di 20 anni, la Francia per me è Jean-Pierre Papin, Napoleone, Parigi, gli Alliance Ethnik e Giulietta che sgambetta speranzosa verso una vita migliore. Con rispetto parlando, ovviamente.
  • La mer - Charles Trenet (singolo, 1946) Che poi, fino a qua, è stata tutta una passeggiata... qualche giro nella mia città nuova, tutta zone pedonali e fringuellini che cantano, una cena a casa di nuovi amici e pain au choccolat e baguette alla boulangerie. Ma domani mattina c'è la sveglia presto, e al freddo e al gelo dovrò portare il mio culo terrone fino alla fermata dell'autobus ghiacciata per andare al lavoro. E dovrò anche essere in forma, fare bella figura! Per cui, altro che La mer, se sarò fortunato magari non nevicherà dal primo all'ultimo minuto!
  • King Kong Five - Mano Negra (Puta's fever, 1989) Ho già scritto parecchie stronzate nelle prime due parti di questo post quindi, dato che sono troppo stanco barra terrorizzato barra emozionato barra un sacco di altre cose per andare avanti, ecco la terza canzone, francese ovviamente anch'essa, con cui auguro una buona notte a tutti voi e una buona nuova vita a me, Francesca e Giulietta. Au revoir!

giovedì 30 gennaio 2014

Week 05/14


  • Warm eyelids - Motorama (Alps, 2010) L'unica cosa che ha salvato il mio soffice culo da un futuro che avrebbe somigliato senz'altro al più terribile degli inferni - con me insultato, ricattato, seviziato, offeso, umiliato e torturato in eterno e con mio cugino a insultarmi, ricattarmi, seviziarmi, offendermi, umiliarmi e torturarmi in eterno - è stato il vocione russo di Vadislav Parshin. Se non fosse stato per lui, infatti, non avrei saputo come altro giustificare la mia passione per le troppo sdolcinate melodie alla Smiths dei Motorama. E questa volta lo sapevo, eccome, che se qualcosa fosse andato storto non me ne sarei uscito mai e poi mai con una semplice sfilza di Coglione!
  • Ricordati di Chesnutt - Massimo Volume (Aspettando i barbari, 2013) Massimo rispetto per i Massimo Volume. Massimo rispetto, massimo affetto, massimo riguardo. Ma questa canzone, analizzata con massimo distacco critico, fa veramente schifo.
  • Baby Lee - Black Eyed Dog (Early morning dislexia, 2013) Come giustificare invece l'antipatia che provo per un gruppo che ha scritto una canzone come questa che, oltre ad essere stupenda, mi fa anche scuotere a lungo il sopracitato mio soffice culo ogni qualvolta che la fanno dal vivo? Come giustificare? Sarà per i capelli dorati di Anna, per i tatuaggi magnifici di Alessandro, per l'invidiabile presenza scenica di Fabio o semplicemente per la mia invidia e arroganza? Eh? Cosa sarà mai?