Visualizzazione post con etichetta week 49. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta week 49. Mostra tutti i post

martedì 10 dicembre 2019

Week 47-48-49/2019 - ça va pas

  • A2 - Froth (Duress, 2019) Questo post era stato scritto tre settimane fa, ma per varie ragioni non è stato pubblicato. E ora, ora che mi accingo a riprenderlo, reciclarlo e riutilizzarlo, mi rendo conto che in tre settimane tutto è cambiato. Per cui lo cancello, e lo riscrivo. Rispetto a tre settimane fa il mio umore è a pezzi, i miei stimoli sono al minimo, la mia vitalità sfiora la tragedia. Tutta colpa dell'acufene, che all'improvviso, dall'oggi al domani, ha deciso di esplodere senza nessuna ragione e di rovinarmi definitivamente la vita. Non bastano più i rumori ambientali per coprirla, non bastano più le continue chiacchiere delle mie donne, non basta più la sera starmene sparapanzato sul divano con un libro e un disco in sottofondo per starmene un po' in pace. Perché è questo il punto: con l'acufene, non si sta mai in pace. Una tragedia. Ma ciò nonostante i Froth, i miei amati Froth, continuano a girare vorticosamente ovunque, a casa, su Pandbell e nel mio cervello. Sono uno dei miei rimedi all'acufene, al dolore e allo sconforto. Quindi, Froth vs Acufene. Alla lunga vincerà l'acufene, è ovvio, ma per ora sono in vantaggio i miei Froth. Facciamolo durare a lungo.
  • The bay - Metronomy (The english riviera, 2011) A volte, seppur raramente, mi capita di prendere la macchina di Francesca al posto di Pandabell, e sempre dimentico di prendere la mia chiavetta e dovermi di conseguenza accontentare di quello che c'è nella sua. E in questo periodo, non so perché, non sono mica responsabile della programmazione musicale di mia moglie, dentro la sua chiavetta c'è uno dei miei album feticcio, ovvero The english riviera dei Metronomy. Ora, acufene o non acufene, Pandabell o non Pandabell, quando parte The bay, è sempre un flash. Il volume si alza e la strada si snoda a passo di basso. Ogni volta, per un attimo, tutto diventa di nuovo una festa nella mia testa, e il desiderio di scavarmi il timpano con un ferro da maglia si riduce fino a sparire. Tutto bene, allora. Qual è il problema? Che dopo quattro minuti e cinquanta secondi tutto finisce, e quel maledetto fischio è di nuovo li. Chiamatemi pure Bella addormentata nel bosco, ma quando gira The bay, tenete lontano da me quei maledetti fusi per fare la maglia. Prima che tutto volga al peggio.
  • Venus in Leo - HTRK (Venus in Leo, 2019) Ecco quello che so della mia acufene: che non è dovuta ad anomalie nel cervello, essendo la risonanza magnetica ok; che non è dovuta ai miei cinque (si, cinque) denti del giudizio, avendoli scippati l'anno scorso senza che niente cambiasse; che non è legata alla cervicale, essendomi fatto manipolare da un'osteopata senza miglioramento alcuno. E poi so che aumenta in caso di raffreddore e che proprio esplode in caso di raffreddore in aereo. So che non basta più il rumore esterno dell'ufficio o di un film per mascherarla. E so anche che dovrò imparare a conviverci sperando che non peggiori ancora o che non si abbassi troppo l'udito con la vecchiaia, essendo l'udito funzionante l'unica cosa che può aiutare a coprirla. So che dovrò iniziare un robbosissimo percorso di meditazione, protocolli si gestione dell'ansia e della concentrazione, magari diventerò tutto new age e smetterò per sempre di essere sesso e droga e rock and roll, comincerò ad ammirare la bellezza delle montagne invece di quella di un vicolo lercio di un quartiere di città. So anche che uno dei modi migliori di addormentarmi è con della musica di sottofondo, anche se questo mi obbliga ad addormentarmi nel divano. E dovendo scegliere della musica di sottofondo, quest'album appena uscito degli HTRK cade a pennello. Meno rock del precedente, più etereo e notturno. Insomma, l'ideale per cadere nel sonno imbottito di valeriana, lacrime in qualche caso e tanti, tanti pensieri brutti.

domenica 9 dicembre 2018

Week 49/2018

  • Strange year - Cloud Nothing (Life without sound, 2017) Questa canzone conferma ciò che la già precedentemente trattata Realize my fate aveva suggerito ovvero che, su quest'album, coesistono due diverse band. La prima, è interessante e dedita a un noise rock che flirta con l'avanguardia. L'altra, è un band babbasunazza che sguazza in un innocuo, anzi!, fastidioso college rock adolescenziale. Io, col nuovo approccio zen in prova gratuita per 30 giorni, faccio finta che la seconda non esista e mi concentro solo sulla prima. Il problema è che c'é così poco di loro nell'album che non mi basta neanche per la doccia della mattina, figuratevi per dare la giusta piega alla giornata...
  • Forgotten - TV on the Radio (Nine types of light, 2011) Non è che ci sia molto da aggiungere, commentare, spiegare, sottolineare, evidenziare, sviscerare, ricapitolare, mostrare, illuminare, vivisezionare, è solo un'altro tassello nel percorso dei TVOTR verso il titolo di miglior rock band dei 2000's...
  • Alan is a cowboy killer - Mclusky (Mclusky do Dallas, 2002) Questa è la canzone su cui Giulietta, quando sfrecciamo lungo la provenzale a bordo di Pandabell, sta imparando i rudimenti della lingua inglese. E non solo, miei cari, non solo. Grazie al cielo sta imparando anche i rudimenti della struttura sociale in cui si trova a vivere. Tié!

domenica 10 dicembre 2017

Week 48-49/2017


  • Norwegian hammerworks corp. - Madrugada (Industrial silente, 1999) Meno di due ore fa correvo al volante di Pandabell lungo la auturoute du soleil di ritorno da Antibes. Intorno a me lo scenario era desolante. Pioggia battente, freddo, buio e le due donne della famiglia che mi sprofondavano nella noia con il loro sonno a bocca aperta. Per fortuna già da un po' c'erano i Madrugada a farmi compagnia e ammetto che quando è iniziata questa Norwegian hammerworks corps. ho proprio pensato ah, ora mi arricrio...  E così è stato. Solo che, a un certo punto, il cervello mi è andato in loop su una di quelle questione che, a noi nerd rockettari amanti della statistica e delle seghe mentali, fanno appunto andare in loop il cervello. Ovvero: quella che inizia circa al minuto 2:05 è possibile considerarla una vera e propria pausa oppure dato che, alzando bene bene il volume, si può sentire una vaga distorsione elettrica, forse non si può considerarla proprio tale? Ora ditemi, voi ve lo immaginate un viaggio di tre ore con questo dubbio in loop nel cervello e fuori tutto buio, pioggia, desolazione e noia?
  • Una bella giornata - Virginiana Miller (Venga il regno, 2013) La settimana scorsa ho comprato un cavetto da 2 euro e settanta centesimi per risolvere un problema enorme, ovvero quello di poter ascoltare in macchina qualsiasi canzone mi passi per il cervello, cuore o muscolo in qualsiasi istante. Adesso quindi, mi basta collegare il suddetto cavetto alla autoradio di Pandabell da una parte e al mio iPhone dall'altro, poi andare su youTube o Spotify, cercare la canzone che aveva attraversato la chimica del mio corpo, mettere il volume a palla e poi godersela. E oggi, mentre a velocità e sotto la pioggia battente attraversavo l'autoroute du soleil, avvolto nella noia, nel freddo e nel sonno di Giulietta e moglie, mi è venuta di ascoltare questa solare canzone dei miei Virginiana Miller. Il problema, è stato fare tutte le operazione sopra elencate senza andarmi a schiantare contro il guardrail, la Mercedes grigia che correva come una pazza alla mia sinistra e gli occhi spalancati e rimproveranti di Giulietta e moglie che si sono svegliate tempestivamente. Alla fine ho desistito, ho lascia perdere e ho continuato a velocità moderata con in sottofondo i tristissimi Madrugada... 
  • Radio offshore - Dark Horses feat. Robert Levon Been (Black music, 2012) Alla fine poi,  infreddolito e stanco, mi trascino come un mulo carico di valige, borse, pacchetti con torte e cioccolata, mi dirigo verso il portone di casa e verso le cassette delle lettere. Tiro fuori la chiava ghiacciata, apro il piccolo sportellino di legno e cosa ci trovo dentro? L'elegantissimo 7" comprato qualche giorno fa per una miseria su eBay con, nel lato a, la versione standard di Radio e, nel lato aa, la versione offshore, che altro non è che una specie di demo con la voce ammaliante di Lisa Elle che si intreccia a quella sardonica dei Robert Levon Been dei Black Rebel Motorcycle Club. Mi si è subito riscaldato il cuore e la fatica e la noia sono passate di botto. Sono quindi corso a casa con l'intenzione di spiattellare il vinile sul piatto ma, ahimè, trovo già Giulietta e moglie belle stravaccate sul divano, sotto al plaid blu, la cioccolata in bocca e La Regina di ghiaccio in tele. Beh, davanti questa scena non ho potuto fare altro che levare le scarpe, staccare a mia volta un pezzo di cioccolato e sistemarmi sotto al plaid blu. Con questo freddo e queste donne, alla fine, anche i Dark Horses possono aspettare...

venerdì 9 dicembre 2016

Week 48-49/16


  • Your collection - Fufanu (Few more days to go, 2015) Le ultime settimane sono state caratterizzate dal tanto folgorante quanto casuale incontro con questo duo + due islandese il cui cantante assomiglia al fratello cattivo di Micheal Cera, mentre il vero fratello del cantante, che del duo + due è il chitarrista, non assomiglia a nessuno. Ora, quello che ho capito è che il duo abbia cominciato facendo techno e poi, dopo essersi rotto le palle di fare techno, abbia chiesto aiuto agli altri due e tutti insieme abbiano cominciato a fare qualcosa che assomiglia al rock ma con grosse tracce di techno. Ok, niente di originale, vero, ma secondo me sono molto bravi, e live spaccano di brutto. Ah, e poi, cosa che non fa male, fanno dei video fichissimi.
  • Another dimension - TOY (Clear shot, 2016) Non era l'album che mi aspettavo dai TOY, lo ammetto, ma adesso che posso goderne in vinile in santa pace - dato che mi è arrivata la nuova copia perfettamente funzionante e gratuitamente sostituita (vedere post precedente) - posso, voglio e devo dire che è un lavoro straordinario, pieno zeppo di canzoni bellissime che, come d'abitudine, ammiccano non poco alla psichedelia di qualsiasi decennio ma, al contempo, contengono un inconfondibile marchio di fabbrica. Insomma, secondo me, i TOY, a livello musicale le danno a tutti. Peccato per l'imbarazzante video che accompagna questa Another dimension. Forse per il futuro i TOY potrebbero, vorrebbero e dovrebbero chiedere aiuto a qualcuno. Magari proprio ai sopra citati Fufanu?
  • The suburbs - Arcade Fire (Arcade Fire, 2010) Prima o poi faro' una cassettina per gli amici che intitolerò' Mellon Collie Pop e il cui concept sarà, indovinate un po', le suggestioni malinconiche di cui sono piene alcune fra le mie canzoni preferite. Dopo aver già identificato Slowdive, Smashing Pumpkins, King Krule e altri, ecco l'ultima arrivata nella lista. Un gruppo che non amo molto ma che quando vuole sa farmi venire i brividi, piazzata come terza o quarta traccia della cessettina, signore e signori, amiche e amici, Arcade Fire con la malinconica The suburbs. Buona depressione!

domenica 6 dicembre 2015

Week 49/15


  • Husbands - Savages (Silence yourself, 2013) Nonostante sia tutt'altro che un patito di revival, di generi neo e nu e, in generale, di chi si ostina a vivere nel e riproporre il passato, non avevo snobbato quest'album e lo avevo comprato fiducioso e contento. Poi, qualche mese fa, ho cominciato ad ascoltarlo e ha cominciato a piacermi, e tanto per giunta, nonostante gli evidenti prestiti da una miriade di gruppi più o meno dark e più o meno post punk dei primi anni '80. Poi, un giorno, ero in macchina fermo ad un semaforo sulla provenzale e balbettavo a ripetizione un asbnd rabbioso, mi è salito il sangue al cervello, mi è venuto il freddo e la pelle d'oca, mi sono venuti pensieri insicuri, e ho dovuto chiedermi, buttando nel cesso tutti i miei credi, tutti i miei principi sulla ricerca sonora art: possibile che questo spirito retromaniaco, non sia poi sbagliato condannarlo in toto e senza appello?
  • As we turn - Toy (Join the dots, 2013) Sentite quella tastiera delicata che sostiene tutto il brano riempiendo quando deve riempire e sparendo quando deve sparire? Bene, dimenticatevela, non la sentire più in un album dei TOY:  quella stronza di Alejandra Diez ha lasciato il gruppo.
  • With my own two hands - Ben Harper (Diamonds on the inside, 2003) Mi piaceva Ben Harper, un tempo, soprattutto quando suonava proprio con gli Innocent Criminals. Eppure ieri pomeriggio, mentre pranzavo al centro con degli amici, quando è partita in diffusione questa canzone ho sentito letteralmente le palle cadermi per terra e rotolare sotto al tavolo, sotto le sedie, via fino a infilarsi in un polversoso e introvabile angolo di quello squallido ristorante in cui mi trovavo, tutto sommato felice, e tutto sommato abbastanza alticcio.

sabato 6 dicembre 2014

Week 49/14


  • Naufragio sull'isola del tesoro - Afterhours (I milanesi ammazzano il sabato, 2008) Oltre mio cugino, nella mia tentacolare famiglia, c'è un altro cugino, che ha molto in comune con mio cugino: ama la musica, come mio cugino, ha certe velleità artistiche, come mio cugino, ed è un pò tozzetto e spelacchiato, proprio come mio cugino. Però, a differenza di lui, mio cugino, non me l'avrebbe mai, e poi mai, messa allegramente nel culo.
  • Lazerray - TV on the Radio (Seeds, 2014) Finalmente arrivò, l'album più atteso dell'anno! E col cazzo che l'ho messo in coda alle trecentomila cose che sono in attesa da cento anni! Ha scavalcato tutti e me lo sto spolpando da due giorni, a casa, in macchina, anche mentre dormo. Lazerray è forse la canzone meno rappresentativa di Seeds, ma ricorda molto i primi TVOTR, quelli che amo di più in fin dei conti, e per questo, anche se è impossibile non farsi travolgere dai ritmi più danzerecci della scaletta, è anche il mio brano preferito dell'album. Almeno, fino ad ora.
  • Untogether - Lush (Spooky, 1992) Mi sono completamente innamorato di questa canzone, di questo album, di questo gruppo che, vergognosamente, avevo sempre un pò (ehm, del tutto) trascurato. E' inutile, sono un figlio, fottuto, ma felice, degli anni '90. 

domenica 8 dicembre 2013

Week 49/13


  • Tonight Tonight - Smashing Pumpkins (Mellon Collie and the Infinite Sadness, 1995) Questa unica canzone per questa settimana è per mia figlia Giulietta, e per sua mamma Francesca, senza le quali, niente di tutto questo, sarebbe possibile.