domenica 28 luglio 2019

Week 30/2019

  • Angie - Shame (Song of praise, 2018) Ci vuole furbizia a piazzare come ultima canone della tracklist la migliore dell'album. Perchè così dopo un'ora di noia o quasi ti svegli di soprassalto e pensi che forse, si, forse sei stato un po' superficiale, frettoloso e ingiusto. Ci sono caduto persino io. Però alla fine a me non mi fregate, cari miei Shame. Live sarete delle bestie, come dice la cara Alessia, e sarete anche giovani e di belle speranze. Ma questa Angie è l'unica canzone davvero bella dell'album, mi sa...
  • Millennial trash blues - Jo Passed (Their prime, 2018) Guardando al futuro, nella speranza di eliminare presto dalla playlist cose inutili come gli Shame, ecco un esempio di ciò che mi piacerebbe approfondire... lo so che sto pezzo non è proprio originale, ma è sufficientemente rumoroso per farmi guardare con l'acquolina in bocca all'album. Va beh, sapete che vi dico? L'ho appena aggiunto alla playlist di Spotify...
  • Shoulderblades - Girl Band (The talkies, 2019) In attesa che arrivi a casa il 7" del secondo singolo estratto da The talkies, che mi pare si chiami Going Norway, sono costretto sempre più spesso, come fosse una droga, a riascoltare col volume a palla il vinile del primo singolo, Shoulderblades. Ecco, l'altro giorno, proprio mentre ne godevo in pieno, esattamente alla prima sezione basso e batteria, ho ricordato che tre anni fa, quando incontrai il bassista del gruppo Daniel Fox, gli dissi che non erano troppo lontani da My Bloody Valentine, Sonic Youth & co., non tanto, è ovvio, dal punto di vista estetico ma quanto dal punto di vista del progetto, dell'ideale. Lui si schernì umilmente, ma chissà se se la rideva sotto i baffi... beh, comunque, mentre poi subito dopo ascoltavo la seconda sezione basso e batteria, ho realizzato che se sto pezzo rappresenta ciò che si trova dentro l'album, il sorpasso può considerarsi bello e realizzato. Perché sto pezzo, come tutti gli altri finora registrati, è completamente oltre il già sentito. E secondo me, questo Daniel Fox, così come tutti gli altri, lo sanno eccome. Eccome se lo sanno.

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