mercoledì 26 dicembre 2018

Week 51-52/2018

  • Passing things - Froth (Outside(briefly), 2017) Lungi da me perdere tempo in classifiche di fine anno dato che, si sa, i miei ascolti sono di solito temporalmente schizofrenici. Eppure, forse proprio per questo, mi è impossibile non cadere nella tentazione di valutare l'ironia della situazione dato che, a mio avviso, questo lavoro dei Froth datato 2017 è probabilmente il miglior ascolto del 2018 ed è arrivato nella cassetta delle poste a ridosso del (e quindi si prolungherà nel) 2019. Quindi, dicevo, sarà pure una Passing Thing, questo oggetto Froth, però sembra che mi accompagnerà a lungo...
  • Stay (far away, so close) - U2 (Zooropa, 1993) A proposito di oggetti che mi accompagnano a lungo, questo forse è quello più spudorato, più ossessivo, più difficile. Comprai una cassettina taroccata di Zooropa non appena uscì, se non sbaglio estate 1993, e poi, anni dopo il cd che ho ascoltato così tanto da rovinarlo in alcune tracce. Poi, ieri mattina, come regalo di Natale delle mie donne, mi ritrovo fra le mani una ristampa in vinile. Lo abbiamo suonato per tutto il giorno, come fosse una compilation di Natale, e ci siamo tutti ritrovati un po` commossi ognuno su tracce diverse. La mia preferita dell'album, si sa, è Dirty Days, di cui abbiamo già parlato tempo fa. Ma la preferita di Francesca e Giulietta è e sarà sempre Stay. E come si fa a non capire il perchè?
  • Falling stars - Blankenberge (Radiogaze, 2017) Toh, ecco un altro lavoro uscito nel 2017, attenzionato solo nel tardo 2018 e che di sicuro mi porterò per un po' attraverso il 2019. Non che ci sia molto da dire, sono russi, fanno shoegaze molto più dream rispetto agli standard e io me li ascolto soprattutto la notte, quando cala il freddo e posso avvolgermi nel silenzio e nel plaid blu. E mi fanno sognare ancora prima di addormentarmi.

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