domenica 21 maggio 2017

Week 20/2017


  • Friends - Fazerdaze (Morningside, 2017) Il cinque maggio è uscito il primo album della mia - ehm - amica Fazerdaze. Il 12 era già disponibile presso Juno, uno dei miei spacciatori anglosassoni di fiducia. Il 17, mine de rien, era bello impacchettato (e in buona compagnia) nella mia cassetta delle lettere. Quindi, dopo dieci minuti appena, era già spacchettato e riverso sul piatto con me e Giulietta che saltellavamo come scolaretti eccitati. Che dire, bello, bellissimo, ci è parso proprio un gran bell'album pop. Pero', devo ammettere, mi colpisce non poco che, dai primi confusi ascolti, la canzone che più mi sia rimasta in testa sia questa Friends (che oggi vi propongo in recentissima versione live) la quale, più che un pezzo pop, pare un grunge da b-side, un Nada Surf da classifica. Allora mi chiedo: può essere che, magari, ho voglia di giocare a fare il pop lover, il ragazzino che va in giro con skateboard e poi si sdraia scanzonato sul prato a leggere Allais, ma in fondo sono e rimarrò sempre un marcio e frustrato amante del frastuono più atroce?
  • Slomo - Slowdive (Slowdive, 2017) Nella cassetta delle lettere, in buona compagnia, la fantastica Fazerdaze c'era davvero. Lo stesso cinque maggio usciva infatti anche il nuovo atteeeeeesssiiiisssimo album degli Slowdive, e quel diciassette di maggio dunque era anch'esso in attesa di essere da me spacchettato e con cura ascoltato. Quando venne il suo turno, al posto dell'entusiasmo e dell'eccitazione che avevano accompagnato l'ascolto esplorativo della dolce Amelia, c'erano adesso timore e preoccupazione. Come poteva mai suonare un album nuovo degli Slowdive dopo ventidue anni di attesa? Ecco una gamma di possibili risposte: patetico noioso borioso anacronistico scialbo confuso già sentito... invece, sorpresa, ecco come suonava: fresco completo brillante deciso pulito vivace vario e persino, si, persino, ipnotico. Vi beccate la versione live di Slomo, perché non riesco a trovarne una in studio caricata di straforo da qualche parte, ma il consiglio spassionato che vi do è: compratelo, sto cazzo di album nuovo degli Slowdive, compratelo. E poi seguiteli, questi cinque dei, ovunque si dirigano, qualunque cosa facciano.
  • I wanna be adored - Stone Roses (The Stone Roses, 1989) Ora, proprio il giorno dopo il ricevimento dei suddetti vinili (che erano entrambi in ottima compagnia, ma ne riparleremo la settimana prossima), ero in macchina rivolto verso il lavoro e riascoltavo, godendo sfacciatamente, il suddetto nuovo lavoro degli Slowdive. Ad un certo punto, appena superata la rotonda dell'autostrada, li dove una volta mi fermo' la polizia e li dove una volta depositai quella ragazzina che mi aveva sfacciatamente chiesto un passaggio e con la quale avevamo parlato di King Krule, qualche cosa, in qualche brano del disco, in un qualche momento, mi ha fatto scattare quello che qui chiamano declic, e mi è partita in loop, per tutta la giornata, per tutto il resto della settimana direi, questa canzone dei miei odiati Stone Roses. Odiati, certamente come si odia ciò non si conosce, ma con grande bravura e carisma. E io, il titolo di questa canzone, prima o poi me lo faccio stampare sulla fronte.

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