sabato 21 gennaio 2017

Week 03/17


  • Sleepwalker - Kinks (Sleepwalker, 1977) Comprai il vinile di quest'album - vinile in male ma non pessime condizioni - per cinquanta centesimi al mercatino delle pulci di Catania, qualcosa come quattro cinque anni fa. Perché ho cominciato ad ascoltarlo proprio ora? Perché, oberato da una quantità enorme di supporti fisici in attesa di essere ascoltati, ho deciso di smaltirne un po' in fretta, e questo mi sembrava un inizio ideale, che essendo un album minore dei Kinks dopo qualche ascolto lo avrei sicuro messo da parte, pronto a passare ad altro, che ne so, a Gang of four o Slint, che sono anch'essi li da anni che attendono il loro turno. Ma quale, ma quale... come può testimoniare questa Sleepwalker, che da anche il titolo all'album, altro che lavoro minore... ok, sara uscito sette otto anni dopo il periodo d'oro dei Kinks, ma quest'album è pieno zeppo di gemme rock -  rock, dopo aver per anni esplorato e poi spinto più in la la linea della canzone pop - di piena ispirazione glam, tanto da poterci sentire dentro Bowie e Rocky Horror Show, senza peraltro capire chi ha influenzato chi. Insomma, le conclusioni? Intanto che i Kinks consolidano la loro felice posizione (che non vi svelo) all'interno della mia personale classifica di gradimento. Poi, che ho voglia di pensare che certi capitoli sono chiusi, non è per niente cosi. Meglio esaurirle tutte le discografie dei propri artisti preferiti, che spesso ci sono sorprese come questa. Infine, che questo è probabilmente il post più lungo che abbia mai scritto finora per una singola canzone. E se non lo scrivevo per i Kinks, per chi altri potevo mai scriverlo?
  • S.U.N. - Dark Horses (Black music, 2012) Diciamocelo chiaramente, i Dark Horses hanno tutte le carte in regola per stare sulle palle: l'arroganza di inserire un film-maker nella line up del gruppo; il conseguente aspetto grafico, video e in generale visivo della loro musica cosi patinato, cosi da copertina di riviste di moda; l'ostentata correttezza politica nell'avere un organico più o meno equamente distribuito sessualmente; avere una cantante con un physique du rôle cosi perfetto che Shirley Manson in confronto sembra quella della Lambada. Eppure,  ho finito per adorarli. Perché? Per le stesse ragioni riportate sopra: perché sono belli, perché sono arroganti e perché adoro Lisa Elle. E poi si, devo ammetterlo, anche perché scrivono canzoni fantastiche, come, ad esempio,  questa S.U.N.
  • Salto la convivenza - Samuele Bersani (Caramella smog, 2003) Samuele Bersani ha sempre scritto canzoni carine, orecchiabili ma nello stesso tempo emotivamente molto dure. Eppure, quando ho ascoltato il testo di questa Salto la convivenza ho sentito proprio un inaspettato colpo al cuore, anzi due: il primo, al mio ingenuo cuore di figlio, l'altro al mio impreparato cuore di padre. Quindi ho pensato che stronzo Samuele Bersani, proprio come quel bastardo di suo padre...

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