sabato 13 agosto 2016

Week 32/16


  • Il mio dovere - Smegma Bovary (Coppa del Nonno, 2016) Se qualcuno si prendesse il disturbo di chiedermi perché tengo un blog di musica pop quando di musica pop, è evidente, non ne capisco molto, io risponderei: perché ho un ego quanto una casa, perché sono frustrato dallo squallore della mia vita quotidiana, per ricevere anteprime musicali. Ora, se per i primi due punti lo sfogo del blog non funziona granché, per il terzo invece sembri che funzioni eccome. Per esempio, qualcuno alla Black Pois Promotion ha pensato che fosse il caso di farmi ascoltare in anteprima il nuovo album dei miei consanguinei Smegma Bovary, nel caso potesse interessarmi proprio per questo spazio. Beh, devo ammettere che - a  parte che io gli Smegma Bovary, sin dai tempi del primo album e delle improbabili interviste in radio ad Emiliano Cinquerrui che del gruppo ne è l'anima (credo) e il fondatore satanista, li ho sempre sostenuti e amati e divulgati - questo interesse verso di me e il mio blog mi ha mandato del tutto in deliquio, accarezzando leggermente anche il mio ego e rischiarando per un attimo la mia squallida vita quotidiana. Quindi, nell'incitarvi ad ascoltare e amare gli Smegma Bovary, a partire da questa prima traccia del nuovo lavoro che uscirà a breve, vi dico che funziona! Avere un blog funziona eccome!
  • A lizard state - King Krule (6 feet beneath the moon, 2013) Attenzione, perché qui le cose si complicano un po'. Per lo meno, nella mia vita. A forza di aspettare che su eBay spuntasse fuori un vinile, anche usato, non ha importanza, ma comunque approcciabile dal punto di vista economico di questo primo album di King Krule, di cui ho amato i primi due singoli e altre canzoni qua e la che pescavo su YouTube, ho finito per perdere tutto il resto, tutto il genio che si cela dietro questo debutto del 2013. Questa incredibile A blizzard state e il suo altrettanto incredibile video, per esempio, mi era completamente sfuggita. Se penso che a questo punto sarebbero potuti essere ben tre anni di ascolti, e invece ancora persevero nel non avere e non conoscere dunque questo album, beh... lo vedete anche voi, la mia vita quotidiana è proprio di uno squallore inesprimibile...
  • Vincent - Car Seat Headrest (Teens of Denial, 2016) Qui le cose si afflosciano di brutto invece, e sanciscono che io, in effetti è vero, di musica pop non ne capisco granché. Secondo il mio nuovo giornale preferito (e lui ha sempre ragione, altrimenti non potrei giustificare la spesa di 8 euro e 80 a bimestre) questo Will Toledo che si nasconde dietro la sigla Car Seat Headrest, questo Will Toledo autodidatta e col fisico alla Lou Barlow, sarebbe una specie di genio pop e la prossima big thing. E perché le cose si afflosciano? Perché a me sta canzone uscita come singolo dell'album, cosi come tutte le altre che ho ascoltato da Teens of Denial, non solo non mi dice niente, ma mi sa di sentito, risentito, trito e ritrito. E dunque, è evidente, non ne capisco proprio niente di musica pop.

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