domenica 20 novembre 2016

Week 46/16


  • Everybody knew - Andre Williams (Silky, 1997) Chissà perché, nel momento esatto in cui sono arrivato al centro oggi pomeriggio e ho visto tutto il cours Mirabeau intasato di giostre di natale, bancarelle di natale, dolci di natale, decorazioni di natale, canzoni di natale, espressioni facciali di natale, mi è venuta in mente questa canzone. Era tutto cosi perfetto, cosi ameno, cosi' armonioso in quel quadro natalizio che ho pensato che per forza doveva esserci qualcosa che tutti sapevano, tutti, tranne me.
  • Look back in anger - David Bowie (Lodger, 1979) Proprio stamattina stavo per archiviare Lodger di Bowie, in ascolto da qualche mese ormai, sempre con piacere ma sempre senza troppi sussulti, quando all'improvviso mi è saltata davvero all'orecchio questa canzone, che mi è risultata essere un buon equilibrio fra ciò che più mi piace in Bowie, ossia il lato rebel rock, e ciò che più lui tratta in questo e altri album, ossia un aspetto un po' World, un po modaiolo, fra l'altro sempre con un po di ritardo, del pop rock. Da qui, due domande sono sorte: la prima, quante volte è giusto ascoltare un album, prima di archiviarlo con una alzata di spalle che ne decreta la mediocrità o per lo meno la non affinità con i nostri gusti? Seconda domanda: ma si può già parlare male di Bowie o dobbiamo aspettare per lo meno il primo anniversario della morte?
  • Bunker busted - Viet Cong (Viet Cong, 2014) Se fosse per la loro musica, un misto di Arcade Fire, Cure, Interpol e TV on the Radio, probabilmente i Viet Cong sarebbero solo un ennesimo buon gruppo in circolazione da un paio di anni. Invece hanno avuto la fortuna di essere vittime di un clamoroso boicottaggio ai festival di mezzo mondo a causa della loro Ragione Sociale. Nelle ultime settimane ho letto interviste, comunicati, commenti e articoli sulla questione ma giuro di non averci capito niente. Boh, ancora non so perché il nome Viet Cong risulti sconveniente o offensivo, ma so che ora il gruppo si chiama Preoccupations, che tutta questa storia  gli ha comunque procurato parecchia pubblicità, che a me non dispiace per niente e che ieri sera, porca troia, ha diviso il palco con i miei Girl Band a Parigi mentre io, come un deficiente, ero ficcato a casa   a perdere tempo con David Bowie.

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