Week 34/18
- Misread - Kings of Convenience (Riot on an empty street, 2004) Mi stranisce che questa canzone finisca per la prima volta solo oggi fra le righe di questo scellerato blog. Eppure, è una delle mie preferite. E c'è un motivo, anche se è un po' difficile da spiegare. Ha a che fare con la geografia. E con gli stereotipi. Diciamo che anche al primo ascolto, non si può non capire che questa canzone viene dal nord. Da molto nord. Trasmette una sensazione di calda pace che richiama posti come Olanda, Belgio, Danimarca e, ovviamente, Norvegia. Richiama piccoli uomini e piccole donne che vivono in case dai pavimenti in legno - su cui si può camminare sempre scalzi - e termosifoni sempre a palla - da sonnolenza. Prati assolati da un sole glaciale e scintillante. Autobus puntuali. Birra, funghi in padella e suicidi. Ecco, ve l'avevo detto che era una questione di geografia e stereotipi...
- Dreams - TV on the Radio (Desperate youth, bloodthirsty babes, 2004) Sarebbe ridicolo provare a trovare qualcosa di nuovo da dire su ogni canzone dei TOTR che scopro mi piaccia. Fate un po' voi, datevi da fare, toglietemi un peso di dosso: ascoltate, per favore, la batteria, che non è rock, non è rap, non è niente. Ascoltate quella specie di bassa sega elettrica che ritaglia il perimetro dell'intero pezzo. Ascoltate quella voce di Tinde cosi bizzarra, cosi diversa da quelle in giro (ma in senso piacevole, mica come il tizio che canta nei CYHSY)... insomma, fate un po' voi! Ascoltate, fatevene un'idea e scriveteci qualcosa!
- Collagen rock - Mclusky (Mclusky do Dallas, 2002) Ciò che ci sento io qua dentro? Beastie Boys, Fugazi, Sonic Youth, qualcosina-ina-ina di Shellac, di Pixies e di qualcos'altro ancora che non riesco a identificare. Eppure, ad ascoltare bene bene, tutto ciò che sento dentro questa canzone è Mclusky: una band personalissima e sottovalutata, capace di imitare ma difficile da imitare. Love them!
Nessun commento:
Posta un commento