Week 35/2018
- Desert eye - Black Bones (Kill kill, 2017) L'estate che volge al termine è sempre spunto di cliché, adorabili cliché, tristi, depressivi, rabbrividosi, colorati, amichevoli, romantici, commoventi e malinconici cliché. Non so di che parla sta canzone, ma mi pare la colonna sonora perfetta per l'estate che volge al termine. E, ovviamente, per i suoi adorabili, tristi, depressivi, rabbrividosi, colorati, amichevoli, romantici, commoventi e malinconici cliché.
- Bleed - Shannon Wright (In film sound, 2013) Inutile negarlo, mi sono preso una cotta, non tanto per quest'autrice, - troppo schizofrenica, troppo eterogenea - ma per quest'album, nero, compatto, duro. Bleed è fra le tracce meno caustiche e abrasive, incastonata fra gli altri pezzi come una boccata d'aria in mezzo a giorni feroci. Eppure, credo che con un titolo così, il testo non sarà proprio una passeggiata rigenerativa. Magari è solo la quieta prima e dopo la tempesta. Un tranello. Beh, comunque, ora me lo vado a leggere e poi vi dirò.
- I'd rather dance with you - Kings of Convenience (Riot on an empty street, 2004) Qua si cominciano a sentire quei suoni più tipici dei gruppi paralleli di Erlend come i favolosi The whitest boy alive eppure, non so come, ma ci sta, questa canzone, in un album più o meno acustico come Riot on an empty street. Nonostante il continuo lamento delle restanti undici tracce (esclusa quindi Misread), non stona. E poi, il video è troppo fico.
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