domenica 30 novembre 2014

Week 48/14 - una tripletta al silenzio


  • Nothing natural - Lush (Spooky, 1992) Dovete sapere che non mi trovo nelle condizioni esattamente indicate per scrivere un blog di musica pop: intanto sono stanco per un evento drammatico che chiameremo, in codice, Battesimo della Bambina. Poi, il mio divano è occupato da un'ospite, in codice La Suocera, che sta guardando nel mio televisore, solitamente spento in queste occasioni a favore dello stereo acceso, un programma che chiameremo, sempre in codice, Insulso. E' evidente: non sono proprio nelle migliori condizioni per scrivere. Per cui, questo post, sarà basato molto sulla fiducia. In particolare, per esempio, questa Nothing natural non l'ho proprio mai ascoltata, ma è presente nell'album dei Lush che comincerò a mettere sul piatto da domani.
  • This side of the fence - Day Ravies (This side of the fence, 2013) Ho appena trovato una nota secondo la quale questa canzone è la prima release dei Day Ravies dai tempi di Tussle, e precede un 7" in uscita per la Beko Disques in questi giorni. Ovviamente, non posso ascoltarla, per le ragioni sopra riportate. Ma ciò nonostante, non solo è presente in questa tripletta, ma appena finirò di scriverla volerò sul sito della label francese per pagare il mio obolo e avere questa - sicura - perla nella mia discoteca!
  • Tropical - Paolo Conte (Snob, 2014) Mi dicono che questo nuovo singolo di Paolo Conte è molto bello. Ovviamente, sempre per i motivi sopra riportati, posso vedere il video ma non ascoltare la musica e le parole. Ma mi fido, mi fido. Nel frattempo, La Suocera parla al telefono e continua a guardare il programma Insulso. Il Battesimo della Bambina è ormai acqua passata. Io mi ritiro con eleganza nelle mie stanze, e domani potrò finalmente ascoltare le canzoni di oggi...

domenica 23 novembre 2014

Week 47/14


  • I'll be your man - Anna Calvi (Anna Calvi, 2011) Questa settimana sono così stanco, ma così stanco, che non riesco neanche a capire se questa canzone mi piace o no. Diciamo di si, ma senza strapparmi troppo i capelli dalla testa.
  • Everyday robots - Damon Albarn (Everyday robots, 2014) Vi giuro che le cose sono andate così: sono entrato in negozio, ho sfogliato svogliatamente i vinili e ho scelto questo, invece che gli Interpol. Poi sono andato alla cassa, ho pagato 24 euro e 99 e sono uscito. Poi ho percorso un metro scarso, di sicuro sono diventato tutto rosso in faccia e mi sono detto: Damon Albarn? Ma che cazzo ho fatto?
  • Fuck That - Skrillex (Recess, 2014) Il mio amico Fabio, nonostante i suoi 34 anni, sta evidentemente attraversando una crisi di mezza età. Non si spiegherebbe altrimenti come, dopo avermi frullato le palle per anni con Soft Machine, Robert Wyatt e Gentle Giant, sia arrivato ad ascoltare questa roba che non so neanche come definire! E diosanto, sono così sconvolto che non so neanche come conludere questo cazzo di post!

domenica 16 novembre 2014

Week 46/14 - una tripletta se mi devo fare tre ore di macchina e mi ritrovo solo con vecchi cd


  • Radio Varsavia - Franco Battiato (L'arca di Noè, 1982) E' un quadro dipinto a parole, di cui mi sfugge il significato generale, ma di cui amo ogni singola scena: i volontari laici che scendono le scale in pigiama, i cittadini attoniti che fingono di non capire niente, i commercianti punici che arrivano in Abissinia, l'orgoglio delle fantastiche operaie cinesi e le biciclette di Shangai, e quel ultimo appello di radio Varsavia, chissà perchè da dimenticare. C'era un tempo in cui Battiato mi emozionava molto, anche se spesso non capivo assolutamente ciò di cui parlava. 
  • Le verità che ricordavo - Afterhours ((non è per sempre), 1999) Invece, i testi di Manuel Agnelli, capisco sempre di cosa parlano: parlano di me! Non so come sia possibile, magari delle cimici in casa, o forse qualche amico in comune con la lingua troppo lunga, ma è così. Sentite qui: il sole sale sopra il continente del male sopra il quale sto crescendo, migliorando e dove fingo di non essermene accorto che non sto vivendo, sono morto. Ora, senza dovervi spiegare tutto, che non siete mica scemi e ci arrivate da soli, non è chiaro che stia parlando proprio di me?
  • Albascura - Subsonica (Amorematico, 2002) Canzone notturna, ma anche canzone da pogo sotto il palco, da volume a manetta, canzone da corsa sul lungo mare in ottobre, canzone di rabbia, canzone di frustrazione, ma anche canzone da macchina. Affornti le curve durante le strofe, e poi aspetti il ritornello e il rettilineo, per poter accelerare, accelerare, accelerare, e lasciare andare tutto il tuo dolore contro questo muro.

domenica 9 novembre 2014

Week 45/14

  • Methodrone - The Brian Jonestown Massacre (Methodrone, 1995) Che la canzone migliore di un album sia la "Bonus Track" inserita nelle ristampe vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, sappiamo tutti anche cosa.
  • The best day - Thurston Moore (The Best Day, 2014) Che io stia aspettando come un pazzo l'uscita del primo album di Thurston Moore post Sonic Youth vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, anche in questo caso, sappiamo tutti anche cosa.
  • I - Perfect Pussy (I have lost all desire for feeling, 2014) Che io abbia scelto questa canzone per la tripletta di questa settimana solo a causa del nome del gruppo vorrà pur significare qualcosa. E secondo me, stavolta almeno, sappiamo davvero tutti anche cosa.

domenica 2 novembre 2014

Week 44/14 - una tripletta nostalgica VII

  • From a motel 6 - Yo La Tengo (Painful, 1992) 1) mi ricorda quel fantastico periodo in cui Giulietta non c'era ancora anche se c'era già; 2) quella specie di sega elettrica con cui si trastulla Ira Kaplan mi esalta come poche altre cose al mondo; 3) mi è sempre sembrata la When you sleep dei Yo La Tengo; 4) è di una bellezza unica; 5) suonata a volume adeguato si sentono cose che non avete idea. Ecco, queste sono le cinque ragioni per cui amo questa canzone così tanto da giustificare l'acquisto di una costosissima prima stampa tedesca (in buone ma non ottime condizioni) di Painful dei Yo La Tengo arrivata a casa proprio in questi giorni.
  • Ad occhi chiusi - Luciferme (Luciferme, 1996) Era un giovedì notte, un giovedì notte freddissimo, e Andrea mi venne a prendere in moto fino a casa per trascinarmi all'ormai defunto Taxi Driver, dove avrebbe suonato un gruppo a me sconosciuto che lo faceva impazzire. A metà serata avevo le palle gonfie perchè li dentro c'era una puzza infernale di alcol e fumo, perchè a mezzanotte ancora non se ne parlava di suonare, perchè la musica in diffusione era troppo strana e a volume troppo alto, perchè il locale era vuoto e io avevo paura che qualcuno si accorgesse che esistessi e che non ero mai stato ad un concerto rock. Poi i Luciferme hanno cominciato a suonare e, all'improvviso, tutte le ragioni per cui per due ore avevo avuto le palle gonfie, sono diventate incredibilmente tutte le mie ragioni di vita da quel momento in avanti.
  • Yard of blonde girls - Jeff Buckley (Sketches for My sweetheart the drunk, 1997) C'era una volta una che mi piaceva. Un giorno, come si usava ai tempi, le feci una cassettina dedicandole, a causa di quel very sexy ripetuto prima dei ritornelli, questa canzone in particolare. Quando lei vide la dedica fece una faccia strana, quasi schifata. Lo sai chi è Lola?, mi chiese. No, risposi io. Lei sbuffò e scosse la testa. Lo sai cos'è la yard of blonde girls?, chiese ancora. No, ancora io. Allora lei sbuffò di nuovo e abbassò gli occhi a terra. Quindi non sai neanche di che parla la canzone? Insistette infine. Nooooo, sbuffai questa volta io, spazientito. Sei un cretino, disse lei. Si alzò, e non la vidi più. In seguito, capì il suo punto di vista. Ma nonostante questo, per me, quel che contava, era quel very sexy ripetuto prima dei ritornelli.