Week 46/15
- Extreme wealth and casual cruelty - Unknown Mortal Orchestra (Multi-Love, 2015) Quest'album è eccezionale, non c'è che dire. Ben pensato, ben scritto, ben suonato e ben prodotto. Eppure, è di una noia mortale. Non c'è un briciolo di originalità, in questo frullato di stili. Non c'è stupore, non c'è grinta, non c'è la minima intenzione di spostare la linea un pò più in la. C'è solo, appunto, il più confortevole giocare con garbo con ciò che è già collaudato.
- Gently - Coral (The curse of love, 2014) La lampante prova sonora che, con l'abbandono di Bill Ryder-Jones, i Coral, ahime, hanno si, eccome, hanno proprio perso qualcosa...
- Neuland - Vintage Cucumber (Neuland, 2014) Questi invece si che provano a spostare la linea più in là, eccome. Terreno pericoloso, quello della psichedelia, dove tutto sembra essere concesso ma dove tutto in realtà è giudicato sotto rigidi paradigmi conservatori, quelli dettati dai cosidetti capolavori la cui maggior parte, ormai, ha più di quarantanni. Eppure, al di fuori delle mode e dei continui ritorni di fiamma neo-psichedelici a cadenza decennale o poco più, ecco uno di quei gruppi che, come milioni d'altri, ha lavorato in silenzio, producendo e scrivendo e prendendo droghe e suonando. Non saranno i prossimi Tame Impala, di sicuro e grazie a dio!, ma loro la linea provano a spostarla eccome, e anche se il terreno è indubbiamente quello della psichedelia più classica con sfaccettature kraut, gli angoli in cui si addentrano e soffermano, come dimostra questa semplice canzone, sono indubbiamente del tutto nuovi.
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