Week 52/14 - tre canzoni, tre città, tre aggettivi
- In bianco e nero - Carmen Consoli (Stato di necessità, 2000) Ogni città ha un aggettivo che la descrive perfettamente, o così dovrebbe essere. Ho cominciato a pensarlo leggendo Sostiene Pereira nel quale, secondo Tabucchi, Lisbona scintillava, letteralmente scintillava. Questa cosa mi è piaciuta così tanto che 1) sono dovuto andare a Lisbona per controllare se era vero (ed era vero!); 2) mi sono messo a cercare l'aggettivo perfetto per Catania. Non è stato difficile trovarlo, anche se non ricordo come sia successo, visto che la cara Carmen non era più, all'epoca, fra le mie preferite, ma fatto sta che trovai, in questa In bianco e nero, un accenno ad un nitido scorcio degli anni sessanta di una raggiante Catania. Uh, fantastico, davvero, fantastico. Ma ancora più fantastico è che, per tanto tempo, ci abbia anche creduto, che Catania potesse essere raggiante, così come Lisbona era scintillante. Ci ho creduto davvero.
- Zooropa - U2 (Zooropa, 1993) Beh, qui la faccenda si complica, a proposito di città e aggettivi. Qui la faccenda si complica perchè la città in questione è Berlino, l'aggettivo è l'intraducibile overground, e la canzone da cui è tratto l'accostamento è una delle più incredibili mai scritte da Bono & co, Zooropa. Il muro è da poco caduto e la giovane ragazza berlinese non ha bussola e una mappa con cui orientarsi, ma non ha neanche ragioni per tornare indietro. La ragazza berlinese non ha religione, non sa cos'è cosa e non sa qual è il limite di ciò che loro, lei e i giovani berlinesi, hanno. La giovane berlinese sa che si stavano nascondendo, ma comincia a non essere più sicura di ricordare da cosa. E allora basta preoccuparsi, la giovane berlinese non ha più bisogno più di andare con la subway. Ora, tutto ciò che prima a Berlino scorreva undeground, può invadere la città intera, da est a ovest, può inondare la Germania laboriosa, può coprire tutta l'Europa, e finalmente, può farlo scorrendo overground. All'improvviso, all'inizio degli anni '90, Berlino diventa la capitale europera della cultura, e adesso, nel fango berlinese, ci sono solo fiori.
- Strade di Francia - Daniele Silvestri (Il dado, 1996) Beh, scelta scontata, Parigi, immensa, Parigi immensa, tramite Daniele Silvestri, ma non poteva essere che così. Parigi è immensa, così immensa da lasciare senza parole...
Nessun commento:
Posta un commento