domenica 13 dicembre 2015

Week 50/15


  • She will - Savages (Silence yourself, 2013) A Catania, io che sfreccio sulla mia Panda rossa al metano con qualcosa di rumoroso e pop sparato dallo stereo, era ormai uno stereotipo. Ma qui, in Provenza, è ancora un campo tutto da esplorare. Ci ho provato diverse volte, negli scorsi mesi, con Decibel, Marylin Manson e Algiers, ma la prima volta che mi è venuto proprio bene, diciamo ai livelli catanesi, è stato solo l'altro giorno: felice come un bambino, occhiali da sole calati sul viso e molliche di pain au chocolat sparse ovunque, sfrecciavo alle undici del mattino sulla provenzale sorniona mentre dallo stereo, per la sesta volta consecutiva, ruggiva She will delle Savages. 
  • The curse of love part. II - Coral (The curse of love, 2014) Questa canzone è bella, dall'inizio alla fine, non c'è niente da dire. Ma ciò che la rende più che bella, stupenda direi, quasi geniale, è la chitarra acida di Billy Ryder-Jones. Ti entra in testa, ti elettrizza, e poi scivola via come se niente fosse accaduto. Come dire, la cosa brutta della canzoni, è che finiscono.
  • Where are you? - Public Image Limited (This is what you want, this is what you get, 1984) Dopo l'ultimo post su PIL mi sono sentito per giorni diviso fra una forte sensazione di sollievo e una, ancora più profonda, di colpa. Forse ero stato troppo cattivo, e per giunta gratuitamente? Forse che qualcuno mi ha obbligato a colmare per intero, compresi gli album minori, la lacuna PIL? E forse che poi, nel caso di quest'album del 1984, si può davvero parlare di un album minore solo perchè un pò irregolare e alcune cose sono obbiettivamente già sentite? Non lo so, non ho una sola risposta ad una sola di questa domande. Ciò che so però è che Where are you?, per quanto appunto già sentita, per quanto un pò stereotipata, ascoltata ad un volume adeguato, e senza moglie e figlia in giro per casa, provoca un'esperienza di ascolto davvero superiore alla media. E già, solo per questo, vale la pena continuare a dare fiducia e appoggio a uno dei gruppi maggiori del post-punk anglofono.

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