- Useless - Depeche Mode (Ultra, 1997) Non che abbia intenzione di schiattare oggi, l'ho già detto e ridetto proprio su queste pagine. Però è arrivato il momento di pensarci, ed io ho bisogno di essere sicuro di una cosa: che quando sarà il momento, fra un giorno, un mese o cento anni, ci sarà qualcuno che si prenderà la briga di fare una colletta per pagare al buon Dave Ghan il viaggio in aereo e una notte in b&b, in modo da poter essere presente al mio funerale e cantare a cappella la mia Useless, mentre tutti i presenti piangeranno e si strapperanno i capelli. Poi dovrebbe aggiungere qualche parola su quanto ero fico, sensibile e amato dal popolo catanese tutto, stringere qualche mano, sorridere e piangere un pò, se possibile. Una trentina di euro dovrebbero bastare. Ok? Grazie...
- Beetlebum - Blur (Blur, 1997) So che farò irritare molte persone, ma mio cugino la pensa come me, e quindi mi sento molto sicuro: prima di quest'album, non è che i Blur avessero fatto chissà che cosa: alcune splendide canzoni, si, veri e propri colpi di genio e sgambettanti singoli per bruciare i neuroni nel cervello, ok. Ma non è che avevano mai esattamente scritto un albumone. Poi, all'improvviso, sale in cattedra di prepotenza il freak Graham Coxon, e tutto cambia. I Blur cambiano. I suoni cambiano. Demon Albarn, soprattutto, cambia. I nuovi Blur, che si annunciano con Beetlebum, sono come amici delle elementari che rivedi solo dopo vent'anni: li riconosci, ti fanno sentire a casa, certo, ma sono inevitabilmente e giustamente cambiati per diventare, finalmente, splendidi uomini e splendide donne.
- Gone - U2 (Pop, 1997) Io ho sempre detto: Gone è l'ultima grande canzone degli U2. Mio cugino ha sempre risposto: U2 chi?
- Columbia - Oasis (Definitely maybe, 1994) Questa canzone non è male, davvero, ma certo non brilla per originalità o personalità. Eppure sembrerebbe che, lei da sola, nel lontano 1994, riuscì a trascinare l'album da cui era estratta fino a vendere più di 2 milioni di copie in pochi mesi, rendendolo così l'album d'esordio di una band inglese più venduto nel minor tempo di sempre (ma che cazzo vuol dire?). Ad oggi, ha superato le 10 milioni di copie. Inoltre, sembrerebbe che, di conseguenza a queste vendite inaspettate quanto inappropriate, fu proprio Definitely Maybe a tappare l'enorme buco lasciato dai My Bloody Valentine nelle finanze della Creation a causa delle registrazioni infinite del loro Loveless del 1991. E ad essere sinceri, ora che ci penso, questo è l'unico motivo per cui questa canzone sciatta e già sentita compare oggi in queste pagine.
- What else could they do - Popstrangers (Antipodes, 2013) Anche questa canzone non è che sia proprio originale, però è piena zeppa di personalità, dall'inizio alla fine. Inoltre, l'album da cui è estratta, non ha venduto milioni di copie, e di conseguenza non ha offeso il buon gusto di nessuno (nella fattispecie, me!). Motivo per cui la sua presenza su queste pagine, oggi, è più che giustificata e ben accetta!
- E' solo febbre - Afterhours (I milanesi ammazzano al sabato, 2008) E mentre tutti cominciano a spalmarsi nudi sulle spiagge, a tenere addosso gli occhiali da sole fino a tardi e a sorseggiare Martini on the rocks facendo finta che l'orario di cena non debba arrivare mai e che la vita sia solo un lungo lungo lungo aperitivo sospeso nel tempo... io sto a casa con la febbre a scrivere triplette del cazzo, sperando che non spari troppe cazzate! A maggio, la febbre! Ma che cazzo...
- 'U pizzu - Flor (Aria, 1995) "..e nun parrari cu nuddu picchì, picchì tantu nun cancia, tantu 'ni runi, tantu 'na dari, tantu 'ni runi, tantu 'na dari, tantu 'ni runi, tantu 'na dari, tantu 'ni runi, tantu 'na dari, tantu 'ni runi, tantu 'na dari, tantu 'ni runi, tantu 'na dari e cecchi 'pavari...".
- Dimmi addio - Teatro degli Orrori (Il mondo nuovo, 2012) "Dimmi addio, dimmi che non sono più io, mi sono allontanato dal tuo cuore e tu non hai saputo far nient'altro che... che dirmi addio e mi vien da ridere mentre mi sento morire, ma quanto è vero iddio, voglio vivere ogni giorno tutta la mia vita".
- Camera a sud - Vinicio Capossela (Camera a sud, 1994) "Mescimi il vino più forte più nero, talamo d'affanno, occhio del mistero, olio di giara, grilli, torre saracena nell'incendio della sera, e uscire di lampare lentamente nel mare, bussare alle persiane di visioni, e di passi d'anziani".
- Finchè puoi tu balla - La Governante (La nouvelle stupefiante, 2014) Lo so che mi entusiasmo facilmente, eccome se lo so. E so anche che io, in fin dei conti, sono sempre di parte. Vi racconto questa: la settimana scorsa ho incontrato Kiodo e Barabba. Mi hanno raccontato, avvolti nei loro soliti sorrisi sornioni, che tre quinti dei meravigliosi Alchera (cioè loro due e Sergiolino) sono adesso tre quarti dei nuovissimi La Governante. Mi hanno spiegato che hanno un sound diverso, un nuovo cantante e tante novità. Poi mi hanno parlato dei lavori nuovi, dei live, dell'album che è in lavorazione. E proprio a tal proposito poi, conoscendomi bene gli stronzi, hanno cominciato a sventolarmi sotto al naso l'mp3 del singolo Finchè puoi tu balla. Beh, lo ammetto, ho cominciato a saltellare e a scodinzolare e a sbavare tutto intorno come un cagnolino. Sempre il solito entusiasta, ho pensato, sempre il solito di parte. Tornando a casa, ero quasi irritato con me stesso. Quando però, dopo aver caricato il brano su iTunes, l'ho suonato a tutto volume anche se erano le tre del mattino, ecco cosa è successo: non solo mi sono emozionato, ma ho cominciato proprio ad ululare. E per quanto io possa essere facile all'entusiasmo, per quanto possa sempre essere clamorosamente di parte, vi giuro che questo non mi era mai, mai successo proprio con nessuno!
- Ox scapula - Polvo (Cor-crane secret, 1992) Non so bene perchè mi ostini a professarmi amante del math rock. Ammetto che la dimensione live è tutta un'altra cosa, ma i dischi math mi annoiano a morte. E' da mesi che ascolto Cor-crane secret e l'unico motivo per cui potrei, con grande sforzo, apprezzare questa Ox scapula, è che nessuno ci canta sopra. Ma forse, anche perchè dura solo un minuto e quarantuno secondi...
- To here knows when - Rachel Zeffira (The deserters, 2012) ...zzz... ...zzz... ma dico... zzz... zzz... ma ce n'era proprio bisogno... zzz... ma davvero, davvero?... ...zzz... ma perchè?... zzz...