Week 12/14
- House of pancake - Swirlies (Brokedick car, 1993) C'è un'espressione esatta per definire ciò che mi è successo con questa canzone, cioè che mentre mi trastullavo con i Julie Ruin (vedi post precedente), convinto che fossero loro la mia personalissima next big thing, gli stessi suggerimenti di YouTube mi hanno spinto su questo malato groove che solo a poco a poco si è rivelato per quello che è, ovvero ipnotico rumore '90s, definendo così questi sconosciuti, a me, Swirlies la mia inevitabile next big thing, alla faccia dei Julie Ruin. E quindi, dicevo, c'è un'espressione esatta per definire tutto questo, ed è: una, incredibile, botta, di culo!
- Sunny sundae smile - My Bloody Valentine (Sunny sundae smile, 1987) Immaginate di aver passato un venerdì nero, ma davvero nero, e che a un certo punto della notte vi arrivi un messaggio dal vostro personalissimo spacciatore di vinili in cui vi comunica, quasi sapesse che è stato per voi un venerdì nero, ma devvero nero, che vi lascia quel vinile rarissimo con cui state facendo l'amore da sei mesi per un prezzo che è circa il 50% di quello iniziale. Ora, non che quel venerdì nero si aggiusti di botto, ok, ma venerdì nero per venerdì nero, non è forse meglio un venerdì nero con in tasca il vinile pregiatissimo del tuo gruppo preferito con cui stai facendo l'amore da sei mesi?
- Why don't you eat carrots? - Faust (Faust, 1971) Ho aspettato il momento giusto per anni e poi, quando finalmente trovo il coraggio per affacciarmi nel mondo Faust, ecco cosa mi ritrovo: una scopiazzatura, per giunta fatta male, di ciò che era già successo in Inghilterra e in America quattro cinque anni prima. E allora, secondo me, la risposta alla domanda è: non mangiamo carote per lanciarvele in faccia quando vi vediamo (e sono stato pulito).
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