Week 45/2019 - Sono tornato per noia.
- Endless blue - The Horrors (Skying, 2011) Avevo deciso di abbandonare il blog ma poi, per noia e arroganza, ho deciso di rimetterlo in vita. Si, ok, per noia e arroganza ma anche per urgenza lo ammetto. Perché, comunque, cosa te ne fai di una canzone spettacolare appena scoperta quando non puoi condividerla col mondo? Ecco, questa è la verità. E di canzoni spettacolari appena scoperte, ultimamente, ce ne sono state parecchie. Cominciamo da questa Endless blue che, al contrario di quello che dice, sembra capace di sbarazzarsi eccome della tristezza iniziale in cui sembra immersa. Per me già andava bene la parte iniziale, un blue appunto dolcissimo in cui perdersi, fra fiati psicgedelici e voli leggeri, ma non contenti gli Horrors al centesimo secondo esatto cambiano registro e si sbarazzano del blue tirando fuori un riff ipnotico quanto acido, un continuo saltellare al posto di volare... bella storia questa degli Horrors, davvero. Un ottimo motivo per tornare.
- Xvanos - Froth (Duress, 2019) Duress non è il capolavoro che speravo, ma è un bellissimo album in cui lo stile inconsueto dei Froth si sponge in direzioni diverse come a voler esplorare il (loro) futuro sonoro. In ogni caso, anche se non solidissomo, Duress è pieno di canzoni stupende e senza troppi paradigmi. Questa Xvanos per esempio è fra le mie preferite. Uno sghembo avanzare su una sezione ritmica come al solito di pietra, niente riff di chitarra ma una serie di fraseggi e micro assoli, la voce sorniona di Joo Joo e una spolverata di elettronica qua e la. E, ovviamente, il solito background crepuscolare che dei Froth è il marchio di fabbrica. Love!
- Salmon of knowledge - Girl Band (The talkies, 2019) E ora veniamo a noi, alle cose un po' più serie. Lo sapete meglio di me, quando esce il nuovo album di uno dei gruppi migliori mai comparsi sulla terra, o per lo meno sulla propria play-list, l'universo viene sconvolto: non si dorme più la notte, ci si approccia con ansia a ogni nuovo ascolto, si leggono le recensioni on line per capire dove sta il baricentro. Quindi, immaginate me quando è finalmente arrivato a casa sto benedetto vinile atteso per ben quattro anni. Innanzi tutto, ho dovuto mandare fuori casa le orecchie sensibili di madre e figlia. Poi ho calato con accortezza la puntina sul disco e infine mi sono sparapanzato sul divano, perfettamente al centro e di conseguenza perfettamente al centro fra le due casse, con le orecchie bene aperte e il telecomando in mano. Di tutto il resto, è anche inutile parlarne...
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