Week 21/2019
- On my chest - Froth (Bleak, 2016) Sono in trepidante attesa del nuovo album dei Froth, che dovrebbe uscire a settimane, ma nel frattempo, eBay sia lodato, ho recuperato questo loro secondo lavoro praticamente irreperibile in Europa. Beh, che dire? Come testimoniato da questa canzone, lo sfracello emotivo di Outside (briefly) non è stato per niente un caso. Questi sono proprio bravi, rumorosi, viscerali. Non saranno unici ma sono diversi. Bene, bene, davvero bene.
- La ditta - Virginiana Miller (Italiamobile, 1999) Non ho capito ancora di cosa parli questa canzone, ma ho capito che lo capirò e, soprattutto, che mi piace. Quello che non ho capito è com'è possibile che quando ho ribattuto Ah, Virginiana Miller al tizio appena conosciuto che aveva risposto Livorno al mio Ah, di dove sei?, lui non abbia fatto nessuna musione. Forse avrei dovuto dire Ah, Piero Ciampi oppure Ah, Amedeo Modigliani, oppure ancora Ah, Piergiorgio Cocchini, ma temo, davvero, che la reazione sarebbe stata la stessa. Ah, avrei allora dovuto dire, non ve li meritate i Virginiana Miller...
- Carol - Priest (The seduction of Kansas, 2019) Ammetto di essermi un po' troppo entusiasmato per questi Priest, però si, mi piacciono. The seduction of Kansas forse non sarà l'album dell'anno, ma dentro ci sono parecchie canzoni belle. Una delle mie preferite è questa Carol, che va veloce, sempre in tensione ma senza esplodere mai, con quel cantarci sopra sbarazzino di Katie (credo, credo sia lei a cantare) che a poco a poco sto affiancando ad altre nella recente rivalutazione delle voci femminili nel rock. Il dubbio a questo punto è solo se quest'album merita o no di essere comprato su supporto fisico. Voi che dite?
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