Week 31/15
- Remains - Algiers (Algiers, 2015) Ieri sera, approfittando delle vacanze siciliane di moglie e figlia, ho deciso di dare una sistemata alla musica che si trova nel reparto da ascoltare. Alla fine: 12 vinili, 30 album digitali (cioè scaricati o copiati illegalmente), 17 cd, per un totale di 59 album da smaltire. Cazzo! Allora, mi sono detto: basta, non prendo più niente fino a quando non smaltisco almeno le cose più urgenti! Molto bene. Poi però, stamattina, mentre facevo la mia colazione da single, leggendo Noise e mangiando nutella e bevendo caffè nero, sono inciampato su questi Algiers, che avevo già notato si ma sottovalutato, e su una versione live di questa Remains. Quindi, contraddicendomi vergognosamente in meno di 12 ore, ho preso la lista delle cose da fare oggi e, al primo posto, ho scritto: andare centro comprare Algiers.
- Hey Darling - Sleater-Kinney (No cities to love, 2015) Facciamo finta che loro non siano delle splendide ultra-quarantenni e che io non sia un tristissimo quasi quarantenne. Facciamo finta di non essere nel bel mezzo degli anni '10 del prossimo millennio ma nel bel mezzo degli anni '90 dello scorso millennio. Facciamo finta di essere in estate, magari, e magari sotto il palco al tramonto. Facciamo finta di non sapere che il tempo è un bastardo e che non a tutto c'è un rimedio. Facciamo finta di non saper ancora che tutto finisce. Quanto sarebbe fico, allora, saltare tutti sudati e contenti, mentre Carrie Brownstein lalleggia beata con i suoi begli occhi chiusi e le braccia sparate definitivamente verso il cielo?
- Alison - Slowdive (Souvlaki, 1993) Per tornare al discorso di prima, della musica da smaltire, il dramma è quando viene quel momento in cui decidi di dover archiviare qualcosa. In questo caso è Souvlaki, che amavo già quindici anni fa, quando non lo avevo, e ho riamato da morire in questi mesi, dopo che una ristampa in cd mi è economicamente caduta fra le mani. Ma purtroppo ho 59 album da smaltire, e non posso dedicare ancora tempo ad un album che conosco a memoria anche perchè, come sempre dicevo prima, posso far finta a lungo di non essere nel bel mezzo degli anni '10 del prossimo millennio, ma non per sempre. Quindi, a malincuore, prendo il cd, lo metto nel reparto Musica Classica e aspetto una di quelle fredde domeniche provenzali quando Giulietta mi chiederà di mettere su qualcosa di bello, fra un panino con la nutella e un croissant caldo caldo, per lei, e un caffè nero, molto nero per me.
Per concludere l'argomento: non solo ho preso Algeries (12 euro) ma anche il primo album delle Savages, che era solo 6 euro e quiiiindiiii....
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