Week 11-12-13-14/2018
- Catene - Zen Circus (Il fuoco in una stanza, 2018) Vi giuro che ho avuto i miei buoni motivi per sparire cosi per quattro settimane: estrazione di cinque denti del giudizio, vagabondaggio per le streets di Londra con Andrea, Pandabell che mi ha lasciato a piedi complicandomi la vita; ma vi giuro che ho altrettanti buoni motivi per tornare oggi come se niente fosse: questa canzone dei Zen Circus signori! Questa canzone dei Zen Circus e il suo bellissimo video!
- Hypnotised - Undertones (Hypnotised, 1980) Ecco un altro buon motivo per tornare fra queste pagine. Nonostante in qualche post precedente lo abbia paragonato a cose già sentite, facendo anche intendere di snobbarlo un po`, devo ammettere che quest'album degli Undertones è veramente una spanna più in alto rispetto alla roba a cui io stesso lo avevo già paragonato: Wire, Xtc, New York Dolls anche, Stranglers. Certo però, il discorso non vale se lo paragoniamo alle cose dei Kinks, Who e Pretty Things, per esempio. Quindi mi sto un attimo cazzoconfondendo, lo ammetto. Facciamo cosi. Diciamo che le cose degli Undertones stanno in mezzo alle cose di tutti questi elencati, ecco. Si, diciamo proprio che stanno in mezzo a tutti questi, si...
- Fear - Drive Blind (Be a vegetable, 1996) C'è stato un momento, un paio di estati fa, che a causa di questa canzone mi stavo per svenare, lanciandomi nell'acquisto di una ristampa deluxe di questo album ca-po-la-vo-ro del rock français che sarebbe Be a vegetable... meno male che non l'ho fatto! Fear infatti è un faux ami, uno specchietto per le allodole, una vera e propria mossa Kansas City! Messa li in prima fila fa credere all'ascoltatore di trovarsi al cospetto di un album noise di ottima fattura ma, lasciando posto alle tracce successive, scopriamo che l'ottima fattura resta, ok, ma i propizi segnali rumoristici si addomesticano subito subito in un noiosissimo grunge fotocopia dei grungisti più noiosi americani. Che noia! Per fortuna ai tempi, chissà per quale motivo poi, non feci l'incauto acquisto delegando a Spotify, solo recentemente, il compito di colmare questa lacuna. Beh, direi una trentina di euro risparmiati e la figura da nerd intellettuale post punk con la puzza sotto al naso assicurata! Ah, c'est la vie!
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