martedì 20 settembre 2016

Week 37-38/16


  • African night flight - David Bowie (Lodger, 1979) Scoprire Lodger di Bowie a 37 anni quasi 38 è un po come vivere a Aix en Provence e non essere ancora saliti sulla Sainte Victoire: non è mai troppo tardi, ok, ma solo fino al momento in cui davvero sarà troppo tardi.
  • Wow - Beck (Wow, 2016) Signore e signori, ecco uno che riesce spesso a lasciarmi paralizzato, stupefatto, innamorato, incredulo, esaltato e felice. E sapete come mi sono sentito la prima volta che ho ascoltato questo suo nuovo singolo? Paralizzato, stupefatto, innamorato, incredulo, esaltato e felice. In una sola parola: wow...
  • Murdered out - Kim Gordon (Murdered out, 2016) Stracontento e strafelice che dopo 30 e passa anni di carriera Kim Gordon se ne esca finalmente con un lavoro a proprio nome, pero' non riesco a far finta che mi piaccia granché questo singolo. Troppo anni '90, troppo pop post industriale alle NIN. C'è del grunge, c'è la presenza di Billy Corgan, perfino quella degli U2 batmaniani. Insomma, non è male questo pezzo, ma è un compendio un po' scontato di un rock in cui lei ha gia abbondantemente sguazzato e che io, per quanto ami, ho da tempo rinchiuso nel reparto classic rock. Ma Kim è sempre Kim, con i suoi capelli dorati, i suoi occhi da felino e il suo basso ipnotico. E se ci dovesse essere un album dietro l'angolo, io ci scommetto che sarà un gran capolavoro. 

mercoledì 14 settembre 2016

Week 36/16

  • I need you - Nick Cave and the Bad Seeds (Skeleton Tree, 2016) Da 20 anni Nick Cave e i vari Bad Seeds mi accompagnano ovunque io vada, elettrici o riflessivi, rumorosi o sfacciati. Ma stasera, guardando il video che accompagna il nuovo devastante singolo I need you ho pensato, Dio che pugno di vecchi sono diventati. E allora mi domando, cosa potro' mai pensare di me stesso, domani mattina, guardandomi allo specchio?
  • Azzurro - Adriano Celentano (Azzurro, 1968) So che non era mai successo di riproporre una canzone nella stessa medesima versione, ma ora che Giulietta è più grande, e le spunta il sorriso sulle labbra ogni volta che la sente, e che la canticchia mischiando parole di due lingue diverse, e che ha vissuto più tempo in Francia che in Italia, Azzurro assume un significato tutto particolare per me: la punta dell'iceberg della cultura popolare italiana di cui io sono pieno, ma di cui invece lei non coglierà che qualche lontana eco priva di significato.
  • Sex - Negrita (XXX, 1997) E a proposito di passaggi di cultura: come spiegare a un francese doc, nella miseria di una breve pausa pranzo, che cos'è il rock italiano? Come tramandare, in 45 minuti, ad un francese pieno di ascolti di rock francese, cinquant'anni di rock italiano? Come descrivere ad un francese, per quanto piena di buona volontà, venticinque anni di ascolti, di concerti, di autografi, trasferte, stadi stracolmi, scantinati bui, pianoforti scordati, chitarre modificate, urla, sudore, soldi spesi in cd, vinili e cassette tutto Targato Italia? Non si può, a parole. Ma gli si può inviare, al francese ancora curioso, il link a questo meraviglioso e classico pezzo di rock azzurro (o tricolore, fate voi).  E sono sicuro che capirà.

domenica 4 settembre 2016

Week 35/16


  • Modern dancing - TRAAMS (Modern dancing, 2016) Da un paio di mesi ormai mi trastullavo allegramente con questo esordio dei TRAAMS, e per tutto questo tempo mi sono chiesto: ma perché, cosi poco originali in fondo, questi ragazzetti mi piacciono cosi assai? E finalmente stamattina, stravaccato sul divano accarezzando i capelli di Giulietta, sono arrivato ad una risposta: assomigliano vaccamente ai miei Wire, come si evince benissimo da questa bellissima canzone. Quindi, risposta convincente, sicuro, ma anche spiazzante. E ora, che si fa? Si continua ad amare i TRAAMS anche se ci sono gia i Wire? (Risposta: si).
  • Oggi - Afterhours (Folfiri o folfox, 2016) In che difficoltà enormi mi sta mettendo questo nuovo lavoro degli Afterhours! Dopo una decina di ascolti sono ancora completamente confuso, comunque più propenso a bocciarlo che a promuoverlo. Ho adocchiato pero questa Oggi che mi sembra cosi bella da farmi sperare in un cambio di idea. Non ci sono soluzioni spettacolari come nelle altre canzoni, non ci sono quelle irritanti chitarre angolari di Iriondo (penso) ne le grida preistoriche Di Manuel al posto del canto. E' una canzone onesta, trasparente, bellissima come ho sempre avuto il diritto di aspettarmi dai miei, e sottolineo miei, Afterhours. Con formazione spettacolare o senza.
  • We must learn to rise - Fat White Family (Songs for our mothers, 2016) Ascoltare questo brano live aggiunge ulteriore angoscia all'ascolto della registrazione su disco. Angoscia, claustrofobia, rabbia, decadenza. E mentre penso a tutto questa depressione, Francesca si affaccia dalla porta e mi fa: "E non ti dimenticare di pagare le tasse!".