sabato 25 luglio 2015

Week 30/15 - una tripletta post - Zanne


  • Do you want to - Franz Ferdinand (You could have it so much better, 2005) Deprimente. Il concerto a Zanne dei FF è stato deprimente. E quando hanno suonato Do you want to e mi sono reso conto che sarebbe stato questo l'apice della performance, sapete cosa ho pensato? Ho pensato: deprimente. Proprio deprimente.
  • Straight - A Place To Bury Strangers (Transifixiation, 2015) Io, io che sono cresciuto a Velvet Underground e My Bloody Valentine, a Uzeda e Stooges. Io, che ho amato a primo ascolto i Jesus and Mary Chain e i Sonic Youth, che ho tutta la discografia orchestrale di Glenn Branca, che ho difeso Metal Machine Music contro tutto e tutti, io, proprio io, alla fine del concerto di questo gruppetto, ho esclamato schifato, ma che cazzo era tutto sto bordello?
  • I think I'm in love - Spiritualized (Ladies and gentlemen we are floating in the space, 1997) Nel bel mezzo di questa canzone, a metà del concerto degli Spiritualized, dopo aver confabulato con i miei vicini, nella fattispecie il buon Vetrano e il cattivo Patti, abbiamo stabilito che, semplicemente, c'è chi non ce la fa, e c'è chi ce la fa. Semplicemente.

mercoledì 15 luglio 2015

Week 29/15


  • The only one I know - Charlatans (Some Friendly, 1990) Stamattina mi alzo, sono in vacanza, fischietto, preparo valigie e caffè, gioco con Giulietta, mi taglio i capelli, scelgo singoli a caso e li metto sul piatto. Poi, proprio mentre suona a tutto volume questo vinile comprato a pochi spiccioli una vita fa, o forse sarebbe meglio dire una vita scorsa, ho esclemato: cazzo la tripletta della week 29!
  • It's on - Broncho (Just enough hip to be woman, 2013) E lo so che questo suono non è poi così originale, e che canzoni come queste potrebbero risultare tanto inutili quanto altre di cui ho già sparlato... ma io, un gruppo come Broncho, sinceramente, me lo porterei sull'isola deserta. E non in vinile o cd, ma proprio in carne e ossa!
  • You are the one - A Place To Bury Strangers (Whorship, 2012) La band più rumorosa del pianeta, dicono, e io che credevo di averla già sentita dal vivo la band più rumorosa del pianeta. Mah! Comunque, visto che li sentirò suonare fra pochi giorni a Zanne, e visto appunto che la pietra di paragone ce l'ho prioprio ficcata indelebilmente in testa, vi darò un resposnso nella tripletta della prossima settimana. E se non dovessi essere proprio convinto pazienza, significherà che dovrò ripassarmi qualcosa! 

sabato 11 luglio 2015

Week 28/15


  • Ong ong - Blur (The magic whip, 2015) Probabilmente la canzone più Brit pop che i Blur abbiano mai fatto. Probabilmente l'album più Brit pop che i Blur abbiano mai fatto. Il punto è: ce n'era proprio bisogno?
  • Panorama - Kent (Panorama, 2009) Questo, mi hanno detto, dovrebbe essere il Nick Cave francese, il Tom Waits di Lyon, il Lou Reed con la erre moscia. Questo, sempre mi hanno detto, dovrebbe essere il Capossela d'oltralpe, il Leonard Cohen francofono, il duca bianco colorato. Questo, almeno quello che mi hanno detto, è ciò che Kent dovrebbe essere.
  • Holy Dream - Sexy Mexican Maid (//, //) Questo è invece il mio nuovo gruppo locale preferito, quello da cui ricomincerò a costruire qualcosa qui ad Aix. E, qualsiasi cosa sarà questo qualcosa che riuscirò a contruire, vi giuro, e lo giuro anche a loro, che mi ricorderò sempre di loro, del primo concerto a cui ho assistito, della prima chiacchierata rock col mio assurdo francese!

domenica 5 luglio 2015

Week 27/15

  • Self - Suuns & Jerusalem In My Heart (Suuns & Jerusalem In My Heart, 2015) Ho atteso l'arrivo di questo album con trepidazione, essendo i Suuns uno dei miei tre gruppi preferiti del momento. Con un pò di emozione ho poi finalmente messo il disco sul giradischi e con un'improvviso moto di preoccupazione, peraltro naturale in casi come questi, ho poggiato la puntina sul vinile. La prime canzone è scivolata via così, aiutandomi a sciogliermi un pò. La seconda mi ha inchiodato il cervello al tavolino su cui prima avevo solo poggiati i piedi. La terza canzone, che poi è questa Seif, appena terminata non mi ha lasciato altro da pensare: i Suuns sono, indubbiamente, i nuovi Radiohead. Con tutti i pro e i contro del caso.
  • Price tag - Sleater-Kinney (No cities to love, 2015) Quando invece ho abbassato la puntina su questo vinile ho sentito gli stessi fantastici suoni, le stesse incredibili vibrazioni, la stessa magnifica energia che le Sleater-Kinney sprigionavano dieci anni fa, ai tempi del loro ultimo album. Solo che, questa cosa, non mi è piaciuta per niente. Dico, possibile che gli utlimi dieci anni siano passati solo per noi fan e non per loro tre?