lunedì 26 gennaio 2015

Week 04/15 - per la prima volta, una tripletta in ritardo. E ora?


  • 'E kose ka spakkano - 24 grana (K. album, 2001) Provate ad andare in autostrada, con questa canzone in sottofondo, in loop tre, quattro volte di seguito, e provate a seguire la strada, i limiti di velocità, provate a non travolgere le altre auto e provate a non farvi travolgere. Ma, ancora più difficile, provate a non cantarla come se foste posseduti dallo spirito inquieto di Francesco Di Bella mentre sfrecciate a 180 all'ora verso il vostro odioso posto di lavoro.
  • Queer - Garbage (Garbage, 1995) Come se non bastasse una sezione ritmica da paura, una chitarra acida da fare schifo, una produzione elettronificata impareggiabile. Ci hanno messo sopra anche la voce di Sherley Manson. Giusto per non sbagliare. Giusto per farmi innamorare.

domenica 18 gennaio 2015

Week 03/15 - una tripletta nostalgica VIII


  • Who's gonna ride your wild horse - U2 (Achtung baby, 1991) L'altro giorno riascoltavo questa canzone. L'altro giorno riascoltavamo questa canzone io, Francesca e Giulietta. L'altro giorno io, Francesca e Giulietta riascoltavamo adoranti questa canzone e siamo arrivati ad una logica conclusione, quasi un'illuminazione: gli U2, nel 1994 circa, sono morti, tutti, probabilmente in un incidente aereo. E' ovvio, è evidente, è lapalissiano o, almeno, è l'unica spiegazione possibile.
  • Vesto sempre uguale - 24 Grana (Metaversus, 1999) C'era l'Afterhour e c'era il Modì, c'era ancora il Taxi Driver, e c'erano il Krossower e il Fefè cantine. C'erano un sacco di chitarre e i campionatori non si vedevano ancora in giro, e le camicie erano ancora fuori dai pantaloni, e contava il sudore, sopra e sotto al palco. C'erano la birra, l'erba, i manifesti fotocopiati, le cassette copiate, i biglietti strappati dentro le tasche dei jeans strappati, e tutto sapeva di muffa, di alcol e di sigarette e ancora, a quell'età, la nostalgia non era solo bandita: non era proprio prevista, concepita, immaginata. Ora che ho una figlia, ora che di anni ne ho 36, ora che siamo nel futuro e in giro ci sono solo campionatori e pantaloni troppo attillati, ora che tutto è così diverso da come lo amavo io si, ora so che cos'è la nostalgia. E per la prima volta in vita mia provo un vergognoso desiderio di poter tornare, anche solo per cinque minuti, indietro nel tempo e, in qualche modo, nello spazio.

domenica 11 gennaio 2015

Week 02/15


  • Tumbledown - Jesus and Mary Chain (Honey's dead, 1992) Se c'è una cosa che mi eccita da morire sono i preparativi per un trasloco: ci si alleggerisce buttando via un sacco di roba che non si vuole più, e in qualche modo si chiude con capitoli della vita passata; oppure si ritrovano vecchie cose che si erano dimenticate, e a cui si ripromette di dare una seconda chance; infine, traslocare significa che sta per iniziare una nuova avventura, e questa è sempre una buona notizia. Se c'è una cosa invece che non mi eccita per niente, è mio cugino che spunta con le mani nei capelli proprio mentre sto riempiendo scatole con oggetti di ogni tipo, sto scrivendo coi pennarelli cosa contiene cosa, sto riempiendo buste su buste di roba che un tempo ho amato da morire ma che ora non voglio neanche più vedere. Mi rassegno, mi rassegno a vedere il mio ordine e il mio progetto sfumanare via, e chiedo a mio cugino, che non riesce a fermarsi, che fa slalom fra gli scatoloni pronti e le cartine della Francia: Che c'è che c'è, che hai? Lui mi fa, con un filo di voce: lo stereo, dov'è lo stereo, lo hai già imballato? Alzo gli occhi al cielo, e penso che solo lui poteva prendermi per così coglione da imballare lo stereo. Allora glielo indico, lui ci si trascina, sembra un disidratato verso l'oasi, e ci butta dentro un CD che non riesco ad individuare. Lo vedo saltare alla traccia sei e premere play. Beh, faccio io quando parte la musica. Zitto, fa lui, zitto zitto. Poi la traccia, ad un adeguato livello sonoro, arriva al minuto e 20 secondi. Allora mi ammutolisco, e mi siedo accanto a mio cugino con la schiena poggiata agli scatoloni confortanti, caldi, comodi, e ci guardiamo di striscio, senza dire niente, solo scuotendo la testa di tanto in tanto. Se c'è una cosa che mi eccita da morire è la vita: ogni volta che fai un trasloco, ogni volta che dai una chance a tuo cugino, ogni volta metti sul lettore un album che avevi snobbato troppo presto, sono (quasi) sempre buone notizie.
  • Misanthropy - A modern way to die (Pulse and treatment, 2014) Certo, traslocare significa anche sradicarsi da quell'ingranaggio (non perfetto) che è la quotidianità, basato sugli orari dei negozi dei dintorni, sui momenti più o meno apportuni per trovare posto per la macchina, sulla vita delle persone che stanno attorno a te, sopra, sotto o di fianco. Andare via da un posto è, appunto, sradicarsi da un ingranaggio di cui si è stati componente attiva, per quanto evidentemente non fodamentale, dato che la vità qui continuerà anche senza di me, Francesca e Giulietta. I vicini si abitueranno a far andare avanti l'ingranaggio anche senza di noi. Basterà poco, pochissimo, perchè si dimentichino del nostro passaggio. Per cui, per lasciare una traccia evidente dei miei cinque anni trascorsi a San Cristoforo, Catania, Sicilia, dedico (per ovvie ragioni!) una canzone dei A modern way to die a tutti i nostri vicini di casa, nella speranza che non si dimentichino di noi al primo batter di ciglia!
  • Etre une femme - Guerilla Poubelle (Punk=Existentialisme, 2007) Quindi: lasci una casa, lasci dei buoni vicini, lasci una città che offre tanto ma che in cambio vuole il sangue, lasci la radio, lasci gli amici, lasci la famiglia, lasci gli Uzeda, i Flor, i Tapso e quando arrivi li, ecco quello che trovi. Punk in francese. Ohmiodio, ci sarà da lavorare!

domenica 4 gennaio 2015

Week 01/15


  • Day Ravies - Hickford Whizz (Beko 110, 2014) L'emozione di ricevere a casa, l'ultimo giorno dell'anno, il nuovo singolo su 7" di uno dei tuoi gruppi preferiti. L'emozione di scartare il pacco, la plastica, scoprire che la grafica è semplice ma bella. L'emozione di tirare fuori il vinile dalla copertina di cartone e spostatre le levette del giradischi sui settaggi dei 45 giri. Ascoltare una facciata, poi l'altra, e poi ricominciare da capo, almeno per tre volte di seguito. E scoprire che di nuovo, i Day Ravies, sono riusciti ad emozionarti.
  • Seeds - TV on the Radio (Seeds, 2014) Hanno sempre avuto un debito clamoroso nei confronti dei Beach Boys, i TVOTR, ma questa canzone è un passo oltre: è proprio una canzone dei Beach Boys. La melodia, i cori, la frivolezza apparente. I love you guys, continuate così. E buon 2015!
  • Wicked waters - Benjamin Booker (Benjamin Booker, 2014) Sembra che tutto il mondo sia in procinto di impazzire per questo tipo di manco 25 anni di nome Benjamin Booker. A me piace in effetti ma, visto che sto morendo dal sonno, per questa volta, e solo per questa volta, mi limiterò a copiaincollare i commenti più esilaranti che ho trovato su YouTube per farvi capire di che cosa stiamo parlando: "BENJAMIN BOOKER IS GOING TO BE HUGE! :D"; "This bloke is the tits!"; "Reminds me of the influential '60s band Love with late Arthur Lee"; "I dont know what to call this, soul punk? idk but its pretty dope"; "I call it rock 'n roll of the highest order :) Sounds like Rancid with a bit of Chuck Berry and a slice of CCR"; "I don't really like his voice... sounds as if he's out of breath all the time"; Ecco Benjamin Booker, next big thing americana. E ora, buonanotte!