- Faceless angel - Coral (Coral Island, 2021) Bon, scusate il ritardo, ma questo week end è volato via come se non fosse esistito, più o meno come sono volati via i quasi vent'anni dall'esordio dei miei amati Coral. Certo, io non ho fatto altro che camminare fra gialli alberi di mimosa, stupirmi per verdi e magnifici paesaggi, trotterellare come un mix fra Haidi e Holly e Benji su ponti di pietra, radure muschiate e timidi fiumiciattoli. Loro invece, hanno suonato in tutto il mondo, hanno scritto e pubblicato canzoni, hanno conosciuto i musicisti più musicisti del mondo e, forse, in più, hanno fatto un sacco di soldi. Et voilà. Ecco la differenza fra me il mio week end e gli ultimi vent'anni dei miei amati Coral.
- Ordinary world - Duran Duran (The wedding album, 1993) La prima cosa strana di questa canzone, è che mi ricordo perfettamente quando è uscita, la prima volta che l'ho ascoltata alla radio, in quella cameretta puzzolente di via Tripoli 107, Acicastello. La seconda cosa strana, è che conosco il testo a memoria, da sempre. La terza cosa strana, è che mi è sempre piaciuta da morire, e sempre mi piacerà.
- L'abisso - Francesco Bianconi (Forever, 2020) Quanto mi viene male elogiare un pezzo di Francesco Bianconi, l'insopportabile Francesco Bianconi. Ma franchement, questa canzone è troppo bella. E la musica, e il testo. Cruda, passionale, post-barocca, battiatiana, cinica, romantica, penitente, solare, notturna, speranzosa, onesta. E bravo Francesco, bravo. Ora però basta, ok? Basta...