sabato 30 settembre 2017

Week 38-39/2017


  • New song - Warpaint (Heads up, 2016) New song, sarà ironia o solo disgrazia, è la canzone più smaccatamente retrò di tutto l'album ultimo delle Warpaint (che per inciso, io uso fondamentalmente per combattere l'acufene permanente che mi affligge la notte), e per questo, pur facendomi abbastanza schifo in realtà, è quella con cui mi sento più a mio agio. Il resto, è cosi anonimo che potete anche ignorarlo.
  • Hail lucid state - Dark Horses (Hail lucid state, 2014) Certi album sono così: ti entrano nel cervello partendo dai punti più lontani, dai piedi, dalle dita delle mani, e risalgono su a poco a poco, come un'avanzata barbara, saccheggiando e sconvolgendo tutto ciò che trovano. Poi, una volta arrivati a destinazione, al centro dell'impero, maledetti loro, ti costringono a fare ciò che vogliono, che nella fattispecie significa mettere il disco in loop e alzare a palla il volume, ovunque ci si trovi, a casa, in macchina o al Tangerine musiques, rue Trois Mages 20, 13006 Marseille, senza che una resa, incondizionata ovvio, sia minimamente possibile.
  • Your fool - Fufanu (Sports, 2017) Your fool è la penultima traccia del sorprendente secondo album dei Fufanu e giuro che, se l'avessi ascoltata a scatola chiusa, senza saperne niente, mai e poi mai l'avrei associata al trio islandese dei miei sogni. Come faccio allora a conciliare che questo pezzo, anche esso smaccatamente retrò, possa anche essere smaccatamente in loop continuo a casa, in macchina e perfino da Tangerine musiques, rue Trois Mages 20, 13006 Marseille?

domenica 17 settembre 2017

Week 37/2017


  • Transister - Dark Horses (Hail lucid state, 2014) Lo dico chiaramente, così mi levo il pensiero. I Dark Horses si stanno insinuando nel mio cervello come veleno, fottendomi i neuroni, corrodendomi le sinapsi, sbudellando entrambi gli emisferi, ovunque si trovino zona creativa e zona razionale. Non mi metterò a fare una classifica, ma è innegabile che si è aggiunta una buona compagnia ai miei amati Girl Band, TOY e Suuns. Chi lo doveva dire?
  • Irene Garza - Wailin Storms (Sick city, 2017) Se c'é un'altra cosa che devo ammettere chiaramente (quanto mestamente) è che i miei ascolti ultimamente sono rimasti un po' al palo. Posso dire che negli ultimi tre mesi abbia davvero ascoltato sei album, due EP e qualche singolo promozionale. Oggi, cercando di schiodarmi da tutto ciò, ho deciso di uscire in bici assieme a Giulietta e andare nella mia edicola fiducia a comprare il mio giornale rumoristico di fiducia. Sono risceso a casa, ho depositato Giuly fra le braccia della madre, e mi sono quindi messo a sfogliare le pagine di New Noise con davanti youTube, alla ricerca delle sicuro eccitanti novità. Dopo due ore e una ventina di video guardati e ascoltati, ho ceduto alla noia. Una noia mortale, una noia clamorosa, una noia che mi ha fatto rimpiangere gli anni '90, quando avevo orecchie e cervello completamente vergini e tutto era nuovo ed eccitante e fantastico. Questo Wailin Storms, di cui non mi sono scomodato neanche a cercarne origini e idiosincrasie, con il suo vocione alla Jim Morrison è l'unica cosa che mi ha impedito di schiantarmi la testa contro il muro. Chi lo doveva dire?
  • Across the Universe - Rufus Wainwright (Mi chiamo Sam OST, 2002) Ecco, a tal proposito, non che questa versione di Rufus Wainwright sia un gran capolavoro, a parte il video che trovo bello (non ditelo a mio cugino), ma il punto è che per Giuly questo è del tutto nuovo, e lei se ne infischia della versione dei Beatles che è cento anni più vecchia e milioni di anni più avanti. Per lei è tutto una scoperta nuova, emozionante ed eccitante. Avrà un sacco di tempo per fare collegamenti, confronti, scoprire chi suonava con chi, dove e quando. E io, io che resto sempre incantato nel vederla ipnotizzata da quella bimba e dal suo palloncino rosso, non posso che accettare l'invidio che provo per lei. Chi lo doveva dire?

domenica 10 settembre 2017

Week 36/2017


  • Restarts - Fufanu (Sports, 2017) Un paio di vite fa avevo un amico francese che aveva qualche lecita difficoltà con l'italiano. In particolare, una cosa che ricordo sempre con affetto, era l'impossibilità di scegliere la giusta parola fra bello, buono e bene a seconda dei vari contesti. Questo gelato è bello. Il lavoro va buono. Il film era bene. Ma non per questo nessuno lo prendeva mai in giro. Adesso che mi ritrovo a essere un italiano con qualche (lecita?) difficoltà con il francese, mi ritrovo un mercoledì mattina a sfrecciare sulla provenzale con l'album dei Fufanu in sottofondo a commentare che questa Restarts è buona. Il problema non è che mi sia sbagliato in francese. Il problema è che l'ho detto proprio in italiano.
  • The underside of the power - Algiers (The underside of the power, 2017) Non capita spesso in queste insulse righe di riproporre una canzone una seconda volta, ma a volte è giusto farlo, sacrosanto, onesto e chissà quanto altro. Se il mercoledì mattina ero alle prese con i Fufanu e i miei problemi di lingua, giovedì è toccato agli Algiers fammi compagnia nel monotono tragitto casa lavoro. Ed ecco cos'è successo: quando è iniziata questa canzone, che in precedenza avevo snobbato (e con essa l'intero secondo album di Franklin & co.), ho istintivamente alzato a manetta il volume, cominciando a colpire a ritmo col pugno il tettuccio della mia povera panda. Non ho proprio provato vergogna ma subito dopo mi sono sentito confuso, questo si. E per il si e per il no, ho promesso che quella storia no, non l'avrei raccontata mai a nessuno.
  • Saturn returns - Dark Horses (Hail lucid state, 2014) Ad ascoltarla sembra una bellissima canzone un pò motorik alla TOY, ma leggendo la presentazione ufficiale del video su youTube sorgono diversi dubbi: "SATURN RETURNS taken from the album HAIL LUCID STATE produced by Richard Fearless. The Saturn Returns film is a ritual broadcast reminiscent of the TOPY home videos of the 1980's and the Kenneth Anger films of the 1960's and '70’s. It is an interference transmission from Dark Horses with the aim of destroying the negative aspects of the influence of Saturn which represent restriction and death. The film also contains strong themes of anti establishment and rebirth with many rich, symbolic, esoteric and qabalistic correspondences". Boh, io non ci ho capito niente. In ogni caso, per me resta una bellissima canzone un pò motorik alla TOY. Et c'est tout!

domenica 3 settembre 2017

Week 35/2017


  • The bravest - Dark Horses (Hail lucid state, 2014) Questi sono i Dark Horses prima maniera, quelli che mi piacciono di più, quelli che ricordano la black music spalmata in ogni dove sul loro primo album. Che questa canzone sia piazzata in chiusura o quasi del loro secondo album mi fa pensare ad un cambiamento di idea, ad una dichiarazione di ritorno alle origini per il futuro. A me andrebbe pure bene ma, per quanto mi riguarda, anche la direzione indicata dalle altre tracce del disco non è male. Anzi, tutt'altro.
  • So sad, so sad - Varsity (Cult of personality/So sad, so sad, 2015) Quest'estate che volge a termine ha avuto il suo rito. Dopo il lavoro, sul terrazzino che da su av. Saint Jerome, alle sette di sera quando il traffico si calma e il sole comincia a scendere. Bicchiere di pastis con ghiaccio  e acqua, a volte con l'aggiunta di sciroppo alla menta (allora diventa un perroquet) o di orzata (e allora diventa un moresque). Patatine in busta, che chissà perché qui in Francia sono più buone che da noi, pomodorini secchi, formaggio di capra con sopra confettura di cipolla e pistacchi californiani a 19.90 al kilo. E mentre consumo, da solo o in compagnia, il mio giusto aperitivo, mi rilasso guardando ciò che succede su av. Saint Jerome: i soliti ritardatari che danno spettacolo rendendo impossibili parcheggi in posti liberi larghi cinque sei metri; i nuovi ospiti del b&b che si trascinano stanchi dopo una giornata certo troppo stressante a fare i turisti per Aix; la ragazzina di fronte che esce in balcone con gli occhiali da sole, e ogni volta fuma sigarette e parla al telefono. Questo e molto altro, ogni pomeriggio, durante il mio giusto aperitivo, vedo dal mio terrazzino. E non dico sempre, ma spesso, c'è stata come colonna sonora questa splendida e rilassante canzone dei Varsity. Per settimane l'ho messa e rimessa in loop. Non arriverei a definirla l'inno della mia estate, ma la colonna sonora del mio aperitivo su av. Saint Jerome si, questo certo si.
  • California - Phantom Planet (The guest, 2002) C'è un motivo per cui questo vecchio pezzo dei Phantom Planet dal sapore un pò spectoriano mi è girata per la testa tutta l'estate ormai al termine. Credo che abbia a che fare con il quadretto finto vintage che Giuly e Francesca mi hanno spontaneamente regalato quest'estate per appenderlo nella finta parete del mio ufficio. Sicuro ha anche a che fare con il mio rinato interesse per il mare, per il campeggio e la vita alla Point Break (ovviamente, da spettatore). Certo ha anche a che fare con il mio ipocrita rifiuto del borghese camper. Volkswagen Westfalia California. Ecco il motivo per cui questa canzone mi è girata per la testa tutta l'estate ormai al termine.