domenica 29 gennaio 2017

Week 04/2017


  • Oh! Darling - Beatles (Abbey road, 1969) Non siamo ai livelli della tragedia grenoblina di qualche mese fa (vedere post) ma stanotte è successo di tutto! Ho sognato di una stanza, una soffitta, in cui mi dovevo avventurare per controllare l'origine di strani rumori, e poi di uno zaino, rosa, probabilmente quello di Peppa Pig adorato da Giulietta, che respirava come se fosse vivo. E poi, in un altro sogno ancora, io e Rossella che organizziamo uno strano scherzo a base di rievocazioni naziste e storie d'amore. Nel frattempo, nella realtà, mi svegliavo ogni dieci minuti per andare a fare pipi. E ancora nel frattempo, Francesca mormorava, bestemmiava, mi insultava e malediceva la raclette dei vicini, maledetti tutto quel formaggio, quei grassi, quei salumi, ci volevano ammazzare! Non mangerò mai più una raclette in vita mia, anzi non mangerò mai più! Insomma, quella di stanotte è stata una delle notti più lunghe e tragiche della mia vita. Ma poi stamattina, come sempre succede dopo una notte del genere, è rispuntato il sole, e chissà perché mi è venuta in mente questa canzone, che ho voluto subito mettere su, come se fosse proprio stata scritta per ben iniziare una brillante domenica mattina dopo una raclette un po' pensante dai vicini... Oh! Darling, please believe me, I'll never do you no harm...
  • Star roving - Slowdive (Star roving single, 2016) Lo so, lo so che dovrei andarci piano, che una reunion dopo 20 anni per fare concerti è una cosa e registrare musica è un'altra, ma questa nuova canzone dei Slowdive è troppo bella per poter frenare i miei sempre facili entusiasmi. In più, l'idea che gli Slowdive potrebbero far parte della Line up del TINALS di Nimes di quest'anno è troppo emozionante e per niente campata in aria. Insomma, lo so che è evidente che mi sia ammalato di quella malattia non mortale ma invalidante che è la nostalgia, ma permettete che mi ci crogioli un po', almeno un po', mentre mi trascino a fatica verso l'incerto futuro?
  • Femme - Le Couleur (Voyage love EP, 2013) Credo che più o meno funzioni cosi: io ascolto una canzone e youTube si fa un'idea di cosa mi piacerebbe ascoltare dopo e allora mi fa delle proposte. Io scelgo una nuova canzone, e allora youTube si fa un'idea anche del mio umore, e affina allora le proposte e oltre a circoscrivere il genere ora scieglie anche il tono e l'inclinazione. E allora io scelgo un'altra canzone,  youTube affina ancora, e cosi via. Insomma, alla fine, rifinitura dopo rifinitura, youTube me la mette sempre nel culo, altrimenti non si capirebbe come mai in questo momento, proprio in questo momento, mi suggerisca in continuazione di vedere il video che più nostalgico non si può di questo ultra nostalgico gruppo elettro-rock franco-canadese. Più la malattia avanza, più i bastardi ci speculano su, più io sono contento di essere malato. Inutile, non ne uscirò mai.

sabato 21 gennaio 2017

Week 03/17


  • Sleepwalker - Kinks (Sleepwalker, 1977) Comprai il vinile di quest'album - vinile in male ma non pessime condizioni - per cinquanta centesimi al mercatino delle pulci di Catania, qualcosa come quattro cinque anni fa. Perché ho cominciato ad ascoltarlo proprio ora? Perché, oberato da una quantità enorme di supporti fisici in attesa di essere ascoltati, ho deciso di smaltirne un po' in fretta, e questo mi sembrava un inizio ideale, che essendo un album minore dei Kinks dopo qualche ascolto lo avrei sicuro messo da parte, pronto a passare ad altro, che ne so, a Gang of four o Slint, che sono anch'essi li da anni che attendono il loro turno. Ma quale, ma quale... come può testimoniare questa Sleepwalker, che da anche il titolo all'album, altro che lavoro minore... ok, sara uscito sette otto anni dopo il periodo d'oro dei Kinks, ma quest'album è pieno zeppo di gemme rock -  rock, dopo aver per anni esplorato e poi spinto più in la la linea della canzone pop - di piena ispirazione glam, tanto da poterci sentire dentro Bowie e Rocky Horror Show, senza peraltro capire chi ha influenzato chi. Insomma, le conclusioni? Intanto che i Kinks consolidano la loro felice posizione (che non vi svelo) all'interno della mia personale classifica di gradimento. Poi, che ho voglia di pensare che certi capitoli sono chiusi, non è per niente cosi. Meglio esaurirle tutte le discografie dei propri artisti preferiti, che spesso ci sono sorprese come questa. Infine, che questo è probabilmente il post più lungo che abbia mai scritto finora per una singola canzone. E se non lo scrivevo per i Kinks, per chi altri potevo mai scriverlo?
  • S.U.N. - Dark Horses (Black music, 2012) Diciamocelo chiaramente, i Dark Horses hanno tutte le carte in regola per stare sulle palle: l'arroganza di inserire un film-maker nella line up del gruppo; il conseguente aspetto grafico, video e in generale visivo della loro musica cosi patinato, cosi da copertina di riviste di moda; l'ostentata correttezza politica nell'avere un organico più o meno equamente distribuito sessualmente; avere una cantante con un physique du rôle cosi perfetto che Shirley Manson in confronto sembra quella della Lambada. Eppure,  ho finito per adorarli. Perché? Per le stesse ragioni riportate sopra: perché sono belli, perché sono arroganti e perché adoro Lisa Elle. E poi si, devo ammetterlo, anche perché scrivono canzoni fantastiche, come, ad esempio,  questa S.U.N.
  • Salto la convivenza - Samuele Bersani (Caramella smog, 2003) Samuele Bersani ha sempre scritto canzoni carine, orecchiabili ma nello stesso tempo emotivamente molto dure. Eppure, quando ho ascoltato il testo di questa Salto la convivenza ho sentito proprio un inaspettato colpo al cuore, anzi due: il primo, al mio ingenuo cuore di figlio, l'altro al mio impreparato cuore di padre. Quindi ho pensato che stronzo Samuele Bersani, proprio come quel bastardo di suo padre...

venerdì 13 gennaio 2017

Week 02/17

Questo 2017 è iniziato ancora peggio di quello che si poteva sperare. In questo triste venerdì di impotenza, ecco le tre canzoni della settimana...


Lo so che te le ho sempre cantate, fra un floorplane, un LVS, uno staff meeting e un cuttigghiu dell'ultima ora, ma adesso potrai ascoltarle quando ti pare.

sabato 7 gennaio 2017

Week 01/17


  • I will survive - Cake (Fashion nugget, 1996) Questo 2017 si è aperto cosi', con questo ricordo ripescato chissà perché chissà come dal mio cervello, sezione nostalgia, sotto-sezione momenti imbarazzanti: ero al caffè libreria Tertulia di Catania, chissà chi se lo ricorda, sei anni fa, sette, dieci, non lo so. C'era la libraia, quella che non capivo se fosse antipatica o simpatica, e c'era questa canzone, proprio in questa versione strascicata dei Cake. Io dissi, un po' distratto, un po' sornione, un po' ammiccante che questa canzone in questa versione è bellissima. Lei rispose, senza guardarmi neanche, senza neanche fermarsi dal fare quello che stava facendo, senza dare un'intonazione alla sua voce, che questa canzone è bella in qualsiasi versione. Io mi ritirai, imbarazzato, senza aver capito quale fosse il messaggio mandatomi dalla libraia, e mentre mi re-immergevo nella lettura, confondendo probabilmente parole e frasi e significati, cosi come accade a chi prova a leggere ma pensa inesorabilmente ad altro, io decisi che si, era antipatica quella libraia. Pero' aveva ragione, bisogna ammetterlo, questa canzone è bellissima in qualsiasi versione.
  • Come around - Vhs Dream (Departure, 2016) Oh, e adesso veniamo ai giorni nostri. Il 2017 si è aperto anche cosi', con un gruppo che stavo per snobbare, trascurare, per bollare come una scialba copia di una copia di una copia, cosa che è, probabilmente. Ma ascoltate come si sviluppa questa canzone: inizia come una dream ballad alla, che ne so, Cocteau Twins, ma poi si allarga, facendo posto a chitarre shoegaze di seconda generazione alla, che ne so, Asobi Seksu, che si mischiano alle aperture post rock psichedeliche dei primi Sigar Ros. Ascoltate poi quel cantato alla Hope Sandoval che fa bagordi con Bilinda Butcher e la stessa Elizabeth Fraser. Ok, lo so, lo so, anche centrifugando tutto questo non si potrà mai dire che questa Come around sia originale o, che ne so, sbalorditiva, ma evidentemente questo è il suono che mi piace e, a meno che un gruppo non riesca a fare uno strappo epico alla, che ne so, Girl Band, preferisco sempre rintanarmi in questi rifugi noti e sicuri. Non ci posso fare niente. Cosi sia. Amen.
  • Headache - Trupa Trupa (Headache, 2015) Questa canzone ha vinto senza neanche quasi competere contro Longwar di Quetzal Snakes e Spirit Murder di Ritual Howl. La verità è che mi serviva una terza canzone e dato che questo 2017 è iniziato anche con una polmonite - ah ah! - mi sento cosi stanco e pigro che ho voluto lasciare non dico al caso ma all'istinto la scelta, e una canzone che si chiama Malditesta non potevo proprio evitare di postarla in questo momento...